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Con l’intelligenza artificiale rischio di diffusione video e fake news che prendono di mira personaggi politici alla vigilia delle elezioni, e che possono diventare rapidamente virali a causa di migliaia di like e condivisioni sui social da parte di utenti spinti da indignazione o trascinati dall’emotività di divulgare un presunto scoop. Bernardi: “Attenti a non diventare involontariamente complici di massicce campagne di disinformazione”

Diminuisce l'uso dei social media per la fruizione delle notizie, complice la privacy, le fake news e il "linguaggio tossico". Lo dice il Digital News Report 2018 di Reuters: solo il 23% degli utenti si fida delle notizie sui social, rispetto al 44% della fiducia nelle notizie in genere. Per la fruizione di news, aumenta l'uso di piattaforme alternative come WhatsApp, soprattutto tra i giovani. "La sfida per gli editori è ora assicurare che il giornalismo sia davvero rilevante e di qualità", spiega Rasmus Kleis Nielsen, uno degli autori del rapporto condotto su 74mila persone di 37 Paesi, tra cui l'Italia, dal Reuters Institute for the Study of Journalism e dall'Università di Oxford, insieme a YouGov.

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Negli ultimi anni i social networks hanno fortemente influenzato il comportamento degli utenti in tutti i settori, se nel comparto degli acquisti si è passati dal paradigma di e-commerce a quello di social commerce - un sistema di vendita e acquisto che inizia dalla promozione sui social - il quale sta generando un aumento di fatturato con una previsione di crescita di 200-300 miliardi all'anno; il settore dell'influencer marketing sta, però, da alcuni anni veicolando anche il mercato dell'informazione.

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Appello di Federprivacy a prestare particolare cautela il 1° aprile prima di condividere online notizie non attendibili: “Soggetti senza scrupoli approfittano della buona fede degli utenti per arricchirsi alle loro spalle”. Individuati 519 siti web che diffondono regolarmente bufale con una stima di 2,6 miliardi di dollari di ricavi annuali. Guido Saraceni: “Sfruttando la curiosità degli utenti c’è il rischio di vedere dei picchi record soprattutto con la scusa di un pesce d’aprile”. Bernardi:”Gli algoritmi ci fanno visualizzare sempre contenuti basati sulle nostre preferenze anche se si tratta di notizie false o fuorvianti”. Le Fake News al centro del dibattito al Privacy Day Forum.

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Da tempo ormai il tema delle fake news e dell’influenza dei social network sui più importanti processi della democrazia occidentale, in primo luogo elezioni e referendum, è diventato centrale nel dibattito europeo. E per contrastare questo fenomeno e proteggere il diritto alla privacy dei dati si è fatto molto in Europa negli ultimi anni. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia.

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“Berlusconi in galera, abbiamo fornito le prove ai magistrati”. Questa ‘l’ultima ora” che apriva il sito de Il Giornale la mattina del 22 aprile. Dopo liberoquotidiano.it, infatti, gli hacker di AnonPlus hanno colpito anche il sito de Il Giornale pubblicando questa falsa notizia in homapage, alle 6.39 di domenica scorsa. A febbraio, gli stessi pirati informatici avevano hackerato la banca dati del Pd.

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Lunedì, 27 Maggio 2024 16:52

Il contrasto alle fake news in ambito lavorativo

Le fake news che investono la comunità di lavoro possono incidere sul corretto adempimento del contratto di lavoro e causare danni risarcibili.

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Lo scorso 18 luglio un tribunale di Mosca ha inflitto una sanzione di 21 miliardi di rubli (corrispondenti a 358 milioni di dollari) a Google LLC per non aver limitato l'accesso e quindi contribuito alla diffusione di informazioni online che in Russia sono vietate e considerate “fake news”.

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Le fake news entrano per la prima volta nelle sentenze, che sdoganano ufficialmente il termine. A fare da apripista il tribunale di Torino e di Catania in due cause civili per diffamazione. Al centro le varie sfumature della verità che incidono sull’esito dei processi e sulla vita delle parti coinvolte. Se sono tollerati errori marginali, non possono essere accettate inesattezze determinanti sulla realtà fattuale, in grado di ledere la reputazione dei soggetti interessati. Via libera allora alla verità putativa, se il giornalista ha fatto tutto il possibile per verificare le fonti e ciononostante sia caduto in errore, mentre viene punita la verità soggettiva, dietro la quale si cela sempre l’insidia delle fake news ovvero quelle «notizie false, altrimenti dette bufale».

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Sostituire la risposta vera con una inventata, citare un messaggio in un gruppo attribuendolo a una persona che non fa nemmeno parte del gruppo, inviare un messaggio a un membro di un gruppo, sotto forma di messaggio di gruppo, ma che di fatto viene inviato solo a un destinatario con l’obiettivo di generare una risposta a più persone non coinvolte. Si fanno sempre più raffinate le tecniche degli hacker ed è Whatsapp a finire nel mirino.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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