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Anche il deputato rischia una condanna per diffamazione se pubblica affermazioni offensive della reputazione altrui su Facebook
Rischia una condanna per diffamazione il deputato che pubblichi su Facebook affermazioni offensive della reputazione altrui in assenza di un "nesso funzionale" con l'attività parlamentare posta in essere. La ha stabilito la Corte costituzionale, sentenza n. 241/2022, annullando la deliberazione di insindacabilità adottata dalla Camera dei deputati ne 24 marzo 2021.
Anche le inchieste parlamentari devono rispettare il GDPR e il controllo dell’authority sulla privacy
In via di principio l’attività di una commissione d’inchiesta parlamentare sull’operato di esponenti del potere esecutivo deve rispettare i criteri di protezione dei dati personali come dettati dal regolamento europeo GDPR e sottostare alle indicazioni dell’autorità di controllo nazionale sul rispetto della privacy.
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Attenzione a non diventare complici di campagne di disinformazione
Con l’intelligenza artificiale rischio di diffusione video e fake news che prendono di mira personaggi politici alla vigilia delle elezioni, e che possono diventare rapidamente virali a causa di migliaia di like e condivisioni sui social da parte di utenti spinti da indignazione o trascinati dall’emotività di divulgare un presunto scoop. Bernardi: “Attenti a non diventare involontariamente complici di massicce campagne di disinformazione”
Belgio: trovati spyware nei cellulari dei deputati del Parlamento UE
Sembra non finire mai la saga della sorveglianza sui telefoni dei funzionari Ue. Stavolta il software "spia" sarebbe stato installato per monitorare i membri della sotto-commissione per la Difesa dell'Europarlamento, o almeno questo è il timore che serpeggia a Bruxelles.
Corte europea dei diritti dell'uomo: pubblicabili le intercettazioni che contengono notizie sui politici
Le notizie sulle inchieste di corruzione che coinvolgono politici vanno pubblicate. Il controllo della collettività sui casi di corruzione politica è un elemento essenziale della democrazia. Di conseguenza, se i giornalisti pubblicano passi di intercettazioni telefoniche riguardanti le conversazioni di un Primo ministro con altri politici non c’è una violazione della reputazione e del diritto alla vita privata. Tanto più che tocca al politico dimostrare le effettive conseguenze negative dovute alla pubblicazione.
Elezioni e uso dei dati personali: molte le regole da conoscere
Lo scioglimento delle Camere e l’ormai certo avvio di una nuova campagna elettorale che coinvolgerà tutti gli italiani consiglia i candidati e i responsabili dei trattamenti dei dati personali che operano per i partiti o i comitati promotori dei candidati di prestare la massima attenzione al tema dell’uso e dei trattamenti dei dati personali.
Elezioni europee: UE, sanzioni a partiti che abusano dati personali
Il Consiglio dell'Ue ha adottato alcune norme per prevenire l'uso improprio dei dati personali da parte dei partiti politici europei in occasione del voto dell'Eurocamera di fine maggio. Con le modifiche ad un regolamento del 2014 è stata introdotta la possibilità di imporre sanzioni finanziarie ai partiti o alle fondazioni che influenzano, o anche solo tentano di influenzare, i risultati delle elezioni del Parlamento europeo, violando le norme in materia di protezione dei dati.
Fondazioni, “Basta invocare la privacy per nascondere chi finanzia politici e partiti”
“Non ci sono più alibi, privacy e trasparenza oggi possono convivere: è ora di intervenire sulle fondazioni politiche”. Parola del Garante della Privacy. In un’intervista al fattoquotidiano.it Antonello Soro, che sei anni fa si dimise da parlamentare per guidare l’autorità in materia di tutela dei dati personali, sprona il legislatore a mettere mano, dopo infiniti scandali, a una norma che in modo “non sensazionalistico ma equilibrato e ragionevole” disciplini le fondazioni perché siano un “tassello della democrazia” e non possano mai essere un suo fenomeno degenerativo creato da partiti rapaci al solo scopo di schermare chi li finanzia, finché arriva la magistratura.
Garante Privacy: più riservatezza per i colloqui dei richiedenti asilo
Il Garante ha reso il parere su uno schema di decreto direttoriale (a firma congiunta del Ministero dell’interno e Ministero della giustizia) che individua le specifiche tecniche per la messa a disposizione dell’autorità giudiziaria e dei soggetti abilitati (es. avvocati, cancellieri, ecc.) della videoregistrazione dei colloqui dei richiedenti asilo nell'amito del Progetto “S.IN.D.A.C.A”.
Il Garante per la Privacy sanziona l'Associazione Rousseau
Cinquantamila euro di multa all'Associazione Rousseau per non avere protetto adeguatamente i dati personali degli iscritti in occasione del voto online. Lo ha stabilito il Garante della Privacy che, a conclusione delle verifiche condotte, ha reso noto il provvedimento che "ingiunge all’Associazione Rousseau, quale responsabile del trattamento e in tale qualità trasgressore, il pagamento, entro 180 giorni dalla data di ricezione del presente provvedimento, di euro 50.000 a titolo di sanzione".