Belgio: trovati spyware nei cellulari dei deputati del Parlamento UE
Sembra non finire mai la saga della sorveglianza sui telefoni dei funzionari Ue. Stavolta il software "spia" sarebbe stato installato per monitorare i membri della sotto-commissione per la Difesa dell'Europarlamento, o almeno questo è il timore che serpeggia a Bruxelles.
Come riporta il sito Politico, la notizia che uno spyware potrebbe aver infettato i cellulari dei membri della sotto-commissione per la Difesa e la sicurezza (Sede), che afferisce alla commissione Affari esteri (Afet), ha iniziato a circolare mercoledì 21 febbraio. In quella data, una mail interna ha invitato eurodeputati e assistenti a effettuare dei controlli sui propri dispositivi, dopo che delle tracce di un hacking informatico erano state rinvenute sul telefono di un parlamentare membro della Sede, il quale stava svolgendo un controllo di routine.
Non sono ancora note le reali portata e gravità di quanto accaduto, ma è un dato di fatto che al Parlamento europeo la tensione è massima in vista delle elezioni del prossimo giugno, in occasione delle quali in molti si aspettano atti di interferenza o addirittura di guerra ibrida per destabilizzare o dirottare il voto, possibilmente da attori statali o para-statali ostili. Con il Cremlino, e i gruppi hacker ad esso collegati, in cima alla lista dei sospettati.
Già lo scorso dicembre era emerso che la sicurezza delle infrastrutture telematiche dell'Eurocamera non è ancora all'altezza degli standard del settore, e "non è pienamente in linea con il livello di minaccia" posto da hacker e altri criminali informatici.
E non è affatto la prima volta che si sente parlare di spyware in connessione al Parlamento europeo: il caso più eclatante è stato quello del software Pegasus, che nel 2022 aveva infettato i telefoni di alcuni politici europei, soprattutto indipendentisti catalani ma anche alcuni politici greci spiati dal software Predator. La stessa presidente dell'Aula, Roberta Metsola, ha subito un tentativo di hacking telefonico tramite spyware. L'anno scorso, pochi istanti dopo che gli eurodeputati avevano approvato una risoluzione che etichettava la Russia come Stato sponsor del terrorismo, un attacco più ampio e sofisticato ha messo fuori uso il sito web del Parlamento.
Ma non si tratta sempre di spionaggio estero: una commissione d'inchiesta dell'Europarlamento ha indagato una serie di violazioni in vari Paesi membri, giungendo alla conclusione che almeno quattro governi dei Ventisette hanno abusato degli strumenti di hacking informatico per scopi politici non strettamente legati ad esigenze di sicurezza.
Fonte: Europa Today