Attenzione a non diventare complici di campagne di disinformazione
Con l’intelligenza artificiale rischio di diffusione video e fake news che prendono di mira personaggi politici alla vigilia delle elezioni, e che possono diventare rapidamente virali a causa di migliaia di like e condivisioni sui social da parte di utenti spinti da indignazione o trascinati dall’emotività di divulgare un presunto scoop. Bernardi: “Attenti a non diventare involontariamente complici di massicce campagne di disinformazione”
(Nella foto: Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy)
Arezzo, 6 giugno 2024 – Sono circa quattro miliardi le persone che nel corso del 2024 sono chiamate a recarsi alle urne in oltre 70 nazioni, e alla vigilia delle elezioni europee che si svolgeranno in Italia l'8 e il 9 giugno sale il livello di attenzione per i pericoli di disinformazione e manipolazione degli elettori, i quali possono essere influenzati o tratti addirittura in inganno per mezzo dell'intelligenza artificiale, come spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy:
"Con le nuove tecnologie, individui senza scrupoli sono in grado di confezionare e diffondere online video in cui si vedono candidati politici che fanno affermazioni sensazionalistiche con parole che però non hanno mai pronunciato. E questi filmati possono avere una diffusione dirompente diventando rapidamente virali a causa di migliaia di like e condivisioni sui social da parte di utenti che, spinti da indignazione o trascinati dall’emotività di quello che sembra un clamoroso scoop diventano involontariamente complici di massicce campagne di disinformazione."
In modo simile, anche le ondate sempre più imponenti di fake news che ormai circolano diffusamente nel web, e che di solito si concentrano perlopiù sul gossip intorno a personaggi dello sport e dello spettacolo, nei prossimi giorni potrebbero invece prendere di mira i politici o riguardare notizie che hanno diretta attinenza con fatti che incidono direttamente sull'opinione di voto dei cittadini.
Non a caso, con l'avvicinarsi delle elezioni la Commissione europea ha avviato un procedimento formale per valutare se Meta, fornitore di Facebook e Instagram, potrebbe aver violato il Digital Services Act, la nuova legge europea che protegge gli utenti dalla disinformazione mirata e dalla manipolazione da parte di paesi terzi. Le presunte violazioni riguardano proprio le politiche e le pratiche di Meta relative alla pubblicità ingannevole e ai contenuti politici sui suoi servizi, e anche la non disponibilità di un efficace strumento di monitoraggio civico e di monitoraggio elettorale in tempo reale di terze parti prima delle elezioni al Parlamento europeo.
Se è vero che la legge punisce chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose non solo con sanzioni amministrative ma anche penali, le indagini delle autorità e i tempi della giustizia seguono però il loro corso, e nel frattempo le raccomandazioni del presidente di Federprivacy, specialmente in questo fine settimana, sono quelle di "prestare molta attenzione prima di condividere online video, immagini, meme satirici, o news che generano clamore, verificandone prima la fonte, l'attendibilità e l'accuratezza, nonché l'effetto che potrebbero generare sugli altri utenti che abbiamo tra i nostri amici sui social, i quali potrebbero a maggior ragione essere indotti a pensare che certe notizie siano vere proprio perchè siamo stati noi i primi a metterci un like o a condividerle online'.
Se l'intelligenza artificiale offre sicuramente molte opportunità in vari settori, d'altra parte i vantaggi che ne possono derivare dipendono dunque da come è da chi viene utilizzata, e non a caso quest'anno il Privacy Day Forum, che si svolgerà domani ad Arezzo, è dedicato proprio alla necessità di norme etiche e alla responsabilità sociale delle imprese nell'era digitale.