NEWS

Installare un dispositivo gps nell’auto dell’ex non integra il reato di interferenze illecite nella vita privata, ma meglio non improvvisarsi detective

L’abitacolo di un’autovettura non rappresenta un luogo di privata dimora e quindi l’ex coniuge che installa un apparecchio gps all’interno della macchina per ascoltare le telefonate della ex moglie non compie il reato di interferenze illecite nella vita privata. È quanto chiarito dalla Cassazione, nella cui pronuncia non prende però in esame altre criticità.

Prima di installare un dispositivo gps nell'auto altrui, il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un investigatore privato dotato di regolare licenza prefettizia per valutare come è possibile muoversi senza cacciarsi nei guai.

Note Autore

Nicola Bernardi Nicola Bernardi

Presidente di Federprivacy. Consulente del Lavoro. Consulente in materia di protezione dati personali e Privacy Officer certificato TÜV Italia, Of Counsel Ict Legal Consulting, Lead Auditor ISO/IEC 27001:2013 per i Sistemi di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni. Twitter: @Nicola_Bernardi

Prev Dopo l'attacco hacker al sistema sanitario, la Regione Basilicata comunica la violazione dei dati degli utenti
Next Liti tra mamme su Facebook: è punibile quella che risponde con le offese alle provocazioni dell’altra

Privacy Day Forum 2023: i momenti salienti

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy