Attenzione al ransomware che arriva via Pec spacciandosi per un avviso di fatture in scadenza
La Posta Elettronica Certificata (PEC), soluzione spesso adottata per gestire i rapporti con la pubblica amministrazione ma anche quando sia necessaria prova certa dell'avvenuta comunicazione, va diffondendosi sempre più e, di pari passo, sempre più attira l'attenzione di malintenzionati. Il CERT-PA (Computer emergency response team della Pubblica amministrazione) ha scoperto che da qualche tempo in qua va diffondendosi proprio tramite PEC una nuova variante del ransomware FTCODE, che già aveva fatto danni nel mese di settembre.
Dato che la PEC viene usata anche per comunicare con clienti e fornitori, FTCODE si nasconde all'interno di un messaggio che può presentarsi come una fattura in scadenza o una comunicazione analoga.
In allegato c'è un archivio, che a sua volta contiene un file in formato Word (.doc), il quale ospita una macro malevola.
Chi apre il file credendo che sia davvero ciò che dice di essere e, fidandosi, accetta l'attivazione delle macro viene infettato dal ransomware vero e proprio, che provvede a cifrare i dati (ma non le cartelle di sistema di Windows) e a richiedere un riscatto.
In tutti i casi come questo, la raccomandazione è sempre la stessa: oltre a dotarsi di una buona soluzione di sicurezza (antivirus, antimalware), gli utenti devono innanzitutto stare in guardia e non fidarsi di tutto ciò che arriva nella loro casella di posta, anche se ha un aspetto ufficiale: il malware può arrivare anche via posta certificata.