Dalla privacy qualche diritto in più chi finisce in black-list ingiustamente
I consumatori che hanno problemi a pagare le rate delle finanziarie hanno qualche diritto in più. Ad esempio chi non ha pagato perché non ha ricevuto la merce che aveva acquistato, potrà chiedere che questo venga annotato sul registro dei cattivi pagatori. L’informazione verrà letta da altre società di prestiti e potrà essere considerata come una esimente. Con diverse possibilità in più di poter ottenere di nuovo un finanziamento.
Le novità sono contenute nel nuovo Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti preparato dalle stesse società di credito al consumo e approvato dal Garante della privacy, che negli scorsi mesi aveva già emanato alcune osservazioni poi recepite nel testo finale. Il regolamento è stato aggiornato soprattutto per adattarlo alle novità previste dal Gdpr, già recepito dall’Italia nel 2018 con tutti i nuovi diritti sanciti a livello europeo per la privacy dei cittadini.
Tra le righe, però, uno degli elementi più interessanti è proprio la possibilità, per il consumatore, di chiedere che nella “black list” vengano anche inseriti i reclami, le contestazioni e le messe in mora al venditore che non ha rispettato i patti.
Un esempio recente è quello di Magrì Arreda, il negozio di arredamenti che non ha consegnato merce a diversi clienti che avevano già iniziato a pagare le rate. “In questi casi non è previsto che si smetta di pagare le rate - spiega su Repubblica Rita Sabelli, consulente di Aduc - tuttavia la possibilità di annotare nel registro dei cattivi pagatori la controversia con il venditore potrebbe incidere in modo netto sulla decisione di un’altra società di concedere, comunque, un prestito a quella persona”. Ma, aggiunge Sabelli, che per l’associazione si occupa dell’aggiornamento normativo, “tutto questo conviene alle stesse finanziarie che potranno valutare meglio la serietà delle aziende con le quali stringono accordi”. Gli istituti di credito potrebbero, quindi, scegliere di “chiudere i rubinetti” agli esercenti che ricevono decine di contestazioni.
Il nuovo regolamento modifica anche diversi termini per la conservazione dei dati. Tra questi ci sono anche le cosiddette “informazioni positive”, cioè tutte quelle volte in cui un cliente inserito in black list ha onorato i suoi impegni con le finanzarie. Informazioni che ora rimarranno nel registro per cinque anni anziché due e che potranno essere consultati da altri istituti, perché possano valutare in modo più completo l’affidabilità del creditore.
Cambia qualcosa anche sul preavviso di iscrizione: quella “letteraccia” che arriva a casa del consumatore che non sta pagando le rate per avvertirlo che, se non si mette in regola, verrà presto inserito in black-list. Questa comunicazione prima poteva essere solo tracciabile, ma con il nuovo codice di condotta potrà essere inviata anche via sms o con una telefonata, sempre che il cliente abbia fornito il proprio consenso.
Il regolamento entrerà ufficialmente in vigore quando verrà avviato il nuovo organismo di monitoraggio che ha istituito. “Ma le nuove regole sono già applicate dai sottoscrittori/proponenti il Codice che si sono impegnati in tal senso (Ctc, Aisrec che comprende CRIF ed Expedian, Assilea)”, spiega Aduc.
Fonte: Repubblica