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La crescita della diplomazia digitale dell’UE nel quadro della prevenzione del rischio informatico
Il Consiglio dell’Unione Europea nelle proprie conclusioni sulla diplomazia digitale dell’UE del 18 luglio 2022 ha sottolineato che le politiche esterne comunitarie in materia di digitale, ciberspazio e lotta alle minacce ibride, comprese la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri, devono essere pienamente coerenti e rafforzarsi reciprocamente.
Necessarie non solo norme giuridiche ma anche princìpi etici per regolare la privacy della società digitale
Nella società digitale la possibilità di acquisire informazioni personali e utilizzarle illecitamente per discriminare i cittadini è continuamente dietro l’angolo, tanto più con l’intelligenza artificiale che necessita di essere attentamente regolata non solo da norme giuridiche, ma anche da principi etici di base, che sono indispensabili per evitare scenari finora riservati agli incubi e, purtroppo, anche ai fantasmi della storia passata.
PNRR e PA digitale. L’Europa verso il mercato digitale comune
Nei giorni scorsi il Ministro Colao ha dedicato un lungo intervento in Conferenza Unificata a illustrare il progetto governativo di attuazione del PNRR nel quadro dell’amministrazione locale e, più in generale, della Pubblica Amministrazione. Lo stesso ha fatto il Ministro Brunetta in una Conferenza stampa tenuta a Bruxelles il 28 marzo a seguito del suo incontro col Vicepresidente della Commissione Dombrovskis, nella quale, oltre a dare conto dello stato di attuazione del PNRR da parte dell’Italia, ha sviluppato anche il profilo legato alla evoluzione dell’amministrazione pubblica digitale italiana, mettendo giustamente in luce lo stretto rapporto che sussiste fra gli obiettivi italiani e quelli europei in materia di evoluzione della società digitale.
Privacy e Digital Economy: tante opportunità, ma non mancano le sfide
Economia digitale, ottimisti 7 addetti ai lavori su 10: il Gdpr non favorisce solo le OTT ma anche le imprese italiane ed europee. Pizzetti: “L’Europa cerca di colmare i ritardi accumulati in questi anni comprando tempo per riuscire ad elevare la propria capacità competitiva”. Il 32% di manager e professionisti pensa che per lo sviluppo della data economy nel nostro paese serva alla base un cambio di mentalità degli stessi imprenditori. Bernardi: “Durante il lockdown i colossi americani di internet hanno accresciuto i loro profitti, mentre molte piccole e medie imprese italiane sono state colte impreparate”. Importanza strategica della customer experience. “Necessario far percepire ai clienti che i loro dati sono al sicuro”.
Regolamenti europei, un mosaico caratterizzato da un disegno uniforme per garantire lo spazio unico dell’UE anche nella società digitale
Negli ultimi anni l’attività regolatoria dell'UE, rivolta alla creazione di uno spazio unico digitale europeo, è stata impressionante e ha dato vita all'approvazione di regolamenti come il Digital Market Act, il Digital Services Act, e il Data Governance Act, che hanno concorso attivamente a costruire un sistema regolatorio europeo uniforme relativamente alla circolazione e all’uso dei dati digitali.
Web pieno di trabocchetti sulla privacy e in cerca di trasparenza
Grazie al principio della “trasparenza” introdotto dal Gdpr, ora gli utenti hanno il diritto di ottenere in modo facilmente accessibile tutte le informazioni che riguardano il trattamento dei propri dati personali, che siti web ed app dovrebbero fornire loro in modo conciso, facilmente comprensibile, e spiegate con un linguaggio semplice e chiaro (per approfondimenti vedasi la Circolare 7-2020). Tuttavia, nonostante le multe fino a 20 milioni di euro o addirittura fino al 4% del fatturato che rischiano i trasgressori che non rispettano le disposizioni del Regolamento europeo sulla privacy, è una cerchia ancora limitata quella di siti e app a cui gli utenti possono riconoscere abbastanza fiducia da fornire senza troppa apprensione le loro informazioni personali o i dati della propria carta di credito.