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Il valore economico dei dati in azienda porta con sé obblighi stringenti in termini di gestione e sicurezza

Nel contesto attuale dell'economia digitale, i dati rappresentano un asset strategico fondamentale per le aziende, determinando non solo vantaggi competitivi ma anche un valore economico misurabile. Tuttavia, questa valorizzazione porta con sé obblighi stringenti in termini di gestione e sicurezza, implicando costi significativi e opportunità che meritano un’analisi approfondita.

Dal punto di vista economico, i dati possono essere considerati un bene intangibile capace di generare ricavi diretti e indiretti. Ad esempio, i dati sui comportamenti dei consumatori permettono di sviluppare strategie di marketing mirate, ottimizzando le risorse aziendali e migliorando l’efficienza operativa. Inoltre, la monetizzazione dei dati attraverso modelli di business innovativi, come il data sharing e l’analisi predittiva, è in costante crescita.

Il valore dei dati, tuttavia, non è sempre esplicitamente riportato nei bilanci aziendali. Gli standard contabili internazionali, come gli IFRS (International Financial Reporting Standards), riconoscono i beni intangibili solo se è possibile determinarne il valore in maniera attendibile e se i benefici economici futuri sono certi. Questo implica che molte aziende non riflettono appieno il valore dei propri dati nei propri bilanci, nonostante la loro rilevanza.

È pur vedo d’altro canto che a fronte di una valutazione ancora incerta abbiamo invece la perfetta consapevolezza che la gestione dei dati implica dei costi rilevanti per le aziende per garantire sicurezza, conformità normativa e protezione contro accessi non autorizzati. Questi costi possono essere suddivisi in diverse categorie:

- Investimenti in infrastrutture tecnologiche: sistemi di crittografia, firewall, e soluzioni di cloud computing sicure rappresentano spese essenziali per proteggere i dati aziendali.
- Spese operative: comprendono i costi ricorrenti per la manutenzione dei sistemi, l’aggiornamento dei software di sicurezza e il monitoraggio continuo delle attività.
- Formazione del personale: la sensibilizzazione e l’addestramento dei dipendenti per riconoscere potenziali minacce sono fondamentali per minimizzare i rischi di errori umani.
- Conformità normativa: la compliance con normative come il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) nell’Unione Europea o il CCPA (California Consumer Privacy Act) negli Stati Uniti comporta costi legati all’adeguamento delle politiche interne e alla consulenza legale.
- Polizze assicurative: Sempre più aziende stipulano assicurazioni contro i rischi informatici, che includono anche la protezione contro la perdita o il furto di dati.

Questi costi, benché significativi, devono essere considerati investimenti necessari per evitare sanzioni amministrative, danni reputazionali e perdite economiche conseguenti a violazioni della sicurezza. Sarebbe pertanto auspicabile una maggiore consapevolezza sull’importanza della valorizzazione dei dati all’interno delle attività aziendali in quanto la loro utilità e sfruttamento economico è indiscusso, citando le opportunità più significative:

- Personalizzazione dell’offerta: i dati consentono di segmentare il mercato e di sviluppare prodotti e servizi su misura per le esigenze dei clienti.

- Data-driven decision making: l’analisi dei dati permette di prendere decisioni informate, riducendo i margini di errore e migliorando l’efficienza dei processi aziendali.
- Innovazione e ricerca: le informazioni raccolte possono essere utilizzate per sviluppare nuovi prodotti o per ottimizzare quelli esistenti, garantendo un vantaggio competitivo.
- Partnership strategiche: la condivisione di dati con partner selezionati può generare sinergie e nuove fonti di ricavo.

Quindi, nonostante il loro valore strategico, i dati non vengono sempre contabilizzati come asset nei bilanci aziendali, in quanto secondo i principi contabili, il valore dei dati deve essere determinabile in maniera affidabile, cosa non sempre possibile per la natura dinamica e spesso unica di questi asset.

Tuttavia, alcune aziende iniziano a esplorare metodi innovativi per rappresentare il valore dei dati nei bilanci, come l’utilizzo di valutazioni basate su modelli econometrici o la creazione di metriche interne che ne misurino il contributo al fatturato.

I dati rappresentano un asset cruciale nell’economia digitale, ma la loro gestione richiede un equilibrio tra costi di sicurezza e opportunità di valorizzazione.

Le aziende devono adottare strategie integrate che considerino sia gli aspetti economici che quelli giuridici, garantendo al contempo conformità normativa e protezione dei dati.

La contabilizzazione del valore dei dati nei bilanci aziendali rappresenta una sfida che richiede evoluzioni normative e metodologiche, ma è una necessità per riflettere appieno il ruolo strategico dei dati nell’economia moderna. In tale ottica, la sicurezza dei dati non deve essere vista come un costo, ma come un investimento essenziale per il successo sostenibile dell’impresa.

Note sull'Autore

Marco Ginanneschi Marco Ginanneschi

Dottore Commercialista e Revisore dei Conti, docente di Budget of Financial Intermediaries presso la Facoltà di Economia della Link Campus University. Email: [email protected]

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