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Il nuovo regolamento europeo del Parlamento e del Consiglio che modifica il regolamento eIDAS del 2014 sull’identità digitale (eIDAS 2.0) è ormai in dirittura d’arrivo, difatti il Parlamento europeo ha approvato la Risoluzione legislativa del 29 febbraio 2024 sulla proposta di regolamento.

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La truffa del bonus cultura portata alla luce dai pm di Trieste evidenzia un problema ben più grave che sembra esserci alla base, quello delle identità digitali “duplicate”. La vicenda ha infatti evidenziato una falla enorme nel relativo sistema delle identità digitali.

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Nei giorni scorsi il Ministro Colao ha dedicato un lungo intervento in Conferenza Unificata a illustrare il progetto governativo di attuazione del PNRR nel quadro dell’amministrazione locale e, più in generale, della Pubblica Amministrazione. Lo stesso ha fatto il Ministro Brunetta in una Conferenza stampa tenuta a Bruxelles il 28 marzo a seguito del suo incontro col Vicepresidente della Commissione Dombrovskis, nella quale, oltre a dare conto dello stato di attuazione del PNRR da parte dell’Italia, ha sviluppato anche il profilo legato alla evoluzione dell’amministrazione pubblica digitale italiana, mettendo giustamente in luce lo stretto rapporto che sussiste fra gli obiettivi italiani e quelli europei in materia di evoluzione della società digitale.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha individuato le garanzie per l’utilizzo del Sistema pubblico di identità digitale (SPID) da parte dei minori. I ragazzi sopra i quattordici anni potranno dotarsi di un’identità SPID per accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione a loro rivolti. I più piccoli invece potranno utilizzarlo solo per i servizi online forniti dalle scuole. Saranno i genitori a richiedere lo SPID per loro.  È quanto ha stabilito l’Autorità nel parere reso sullo schema delle “Linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori”, proposto da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).

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Con Spid, il sistema pubblico di identità digitale, anche il minore può avere un'identità digitale (credenziali di autenticazione) e dimostrare la sua età nel mondo virtuale. I ragazzi sopra i 14 anni potranno dotarsi di un'identità Spid per accedere ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione a loro rivolti. I più piccoli, invece, potranno utilizzarlo solo per i servizi online forniti dalle scuole. Saranno i genitori a richiedere lo Spid per loro.Questo grazie alle «linee guida operative per la fruizione dei servizi Spid da parte dei minori», approvate dall'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), con determinazione n. 51 del 3 marzo 2022.

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Via libera del Garante per la protezione dei dati personali alle nuove modalità di rilascio delle identità digitali mediante il riconoscimento da remoto, grazie alle modifiche delle modalità attuative dello Spid (Sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale di cittadini e imprese), proposte dall’ Agid (Agenzia per l'Italia digitale). La nuova procedura di riconoscimento da remoto introdotta dall’Agid non prevede più la presenza contestuale dell’operatore del gestore Spid e del richiedente, che dovrà però effettuare un bonifico dal suo conto corrente.

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Il presidente di Federprivacy a Report Rai 3

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