Telemarketing, interviene l'Agcom per imporre lo stop alle chiamate fasulle dall’estero
L’Autorità Garante delle Comunicazioni ordinerà agli operatori telefonici di bloccare i numeri fasulli, usati per chiamate dall’estero per telemarketing illecito e truffaldino.
Se è ormai da anni che la lotta al telemarketing selvaggio non riesce ad essere risolutiva nonostante il Registro delle Opposizioni, i ripetuti interventi del Garante della privacy che in alcuni casi è ricorso anche alla confisca delle banche dati illecite, nonchè la recente introduzione di un codice di condotta per disciplinare gli operatori del settore, ora è l’Agcom a chiedere agli operatori di bloccare i numeri fittizi, con il provvedimento del 13 novembre 2024, in cui l'Authority diffida anche Tim per tali pratiche scorrette.
Quella che finora è stata una raccomandazione dell'Agcom, diventerà così presto un obbligo, come già avviene in altri Paesi europei come Repubblica Ceca, Irlanda, Regno Unito e Svezia, in cui esistono già hanno sistemi per bloccare le telefonate illecite dall’estero, mentre la Francia già adotta un protocollo tecnologico per un blocco più comprensivo.
Nel provvedimento l’Agcom chiede agli operatori di identificare e bloccare le chiamate estere, in primis dall’Europa dell’Est e dal Nord Africa, che appaiono con numeri italiani (fissi o mobili, con l’eccezione di quelli roaming). Ma l’obbligo riguarderà anche le chiamate che provengono dall’Italia effettuate con numeri alterati, anche se sarà più difficile individuarle e bloccarle rispetto a quelle originate dall’estero.
Parte quindi una consultazione pubblica di 30 giorni, e poi tre mesi di tavolo tecnico per trovare le misure necessarie per identificare le chiamate illecite e bloccarle, tutelando le eccezioni lecite (come le chiamate estere non in roaming con trasferimento di chiamata). Agcom indica poi ulteriori 6 mesi di tempo per l’implementazione, (10 mesi in tutto), per cui per vedere se gli effetti sono quelli auspicati si dovrà attendere l’estate del 2025.
Per quanto riguarda la diffida a Tim, essa è in pratica l’esito di un caso scovato dalla trasmissione “Striscia la Notizia” e segnalato da vari utenti all’Agcom, in cui è stato scoperto un nuovo trucco, nel quale il call center, partner di un operatore, effettua una prima chiamata illecita spacciandosi per un’associazione consumatori per convincere gli utenti a cambiare contratto.
Il call center però poi chiede all’utente, per proseguire con la pratica, di fare una richiesta di contatto successivo, in modo da apparire in regola nelle successive telefonate perché effettuate su richiesta dell’utente e con il suo consenso, ma in realtà le telefonate erano illecite all’inizio e illecite rimangono anche dopo.