Federprivacy
Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected]
Se la Commissione Ue viola la privacy si allunga un’ombra sulle istituzioni europee
Un’ombra sembra essersi allungata sulle istituzioni europee, quella di un tentativo illecito di intrusione nella campagna elettorale dei Paesi Bassi attraverso un processo di micro targeting e profilazione degli elettori.
Corte di Giustizia UE: il GDPR può avere una rilevanza esterna al di fuori del suo originario ambito di applicazione sulla privacy
La normativa europea sulla protezione dei dati personali può avere una rilevanza esterna, vale a dire al di fuori del suo originario ambito di applicazione, la tutela dei dati personali, e intersecare altre esigenze, interessi e finanche altre materie del diritto.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
Sindacati, non sono utilizzabili gli indirizzi email istituzionali dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni
La tutela della privacy del personale scolastico non è negoziabile. Le organizzazioni sindacali devono utilizzare i canali istituzionali previsti dalla normativa vigente, senza pretendere l'accesso diretto alla mail istituzionale.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
Annunci pubblicitari inseriti nella posta elettronica: multa da 50 milioni di euro per Orange
Mentre si naviga su internet a volte risulta davvero fastidioso essere perseguitati da spot pubblicitari disseminati un po’ ovunque tra siti web e app, ma può essere ancora più invasivo se la pubblicità la troviamo addirittura infilata tra una mail e l’altra come fossero normali messaggi ricevuti nella nostra casella di posta elettronica.
Mediazione sempre più digitale: sì alla partecipazione tramite videoconferenza, con un occhio alla privacy
Mediazione ai tempi supplementari e sempre più digitale: sì alla partecipazione a distanza a mezzo di collegamento audio-video, ma con un occhio alla privacy e alla sicurezza del trattamento dei dati con la necessità di redigere una completa valutazione di impatto.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
Utenti bersagliati dal telemarketing selvaggio: multate due società che avevano effettuato milioni di telefonate promozionali
L’Autorità per la protezione dei dati inglese (Information Commissioner’s Office) ha sanzionato due società per un totale di 290.000 sterline (corrispondenti a circa 350.000 euro), a causa delle loro persistenti molestie attraverso chiamate di telemarketing indesiderate.
Il Garante della privacy chiede la registrazione della puntata di Report su Sangiuliano
Il Garante della privacy, a seguito della ricezione di nuove segnalazioni relative alla diffusione di informazioni personali riguardanti l’ex Ministro Sangiuliano e la moglie nell’ambito della trasmissione “Report”, ha integrato l’istruttoria già avviata, richiedendo di acquisire la registrazione della trasmissione al fine di completare gli accertamenti di competenza.
Per la diffamazione su WhatsApp non c’è l’aggravante del mezzo di pubblicità, per i post su Facebook sì
Secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 42783/2024) sul piano degli effetti legali sussiste una profonda diversità tra una “battuta” diffamatoria pubblicata su Facebook e analoga pubblicata in un gruppo WhatsApp.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
Consiglio di Stato: l’utente deve capire se i suoi dati sono usati per il marketing
Chi apre un account non deve essere costretto a vagare tra varie schermate per sapere se i suoi dati saranno usati per fini di marketing, ma deve poterlo capire subito. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con sentenza n. 9614 del 2/12/2024, inquadrando la trasparenza sul trattamento dei dati nell’ambito della correttezza commerciale.
Per leggere questo articolo devi essere registrato ed effettuare il login!
La piattaforma BeReal accusata di costringere gli utenti a rinunciare alla privacy chiedendo loro il consenso sul marketing ogni giorno finché non l’accettano
Dito puntato contro BeReal: la piattaforma social notaBeReal costringerebbe senza via di scampo gli utenti a dare obbligatoriamente il loro consenso sulla privacy per finalità di marketing.