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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Via libera del Garante della privacy allo schema di decreto-bis sul Fondo indennizzo risparmiatori (Fir). Sono 300 mila i piccoli investitori che aspettano l'indennizzo per il recupero delle perdite subite a causa dei dissesti bancari avvenuti nel biennio 2015/2017.

Novità in seno a Federprivacy con l'elezione di due nuovi membri nel consiglio direttivo, e l'ingresso di Michele Iaselli come coordinatore del Comitato Scientifico. Adeguato lo statuto alle richieste del Mise per il rispetto della Legge 4/2013. Un delegato per ogni provincia d'Italia entro la fine del 2019. Attestato di Qualità e certificazione TÜV necessari per ricoprire il ruolo di referente provinciale. Bernardi: "Certificazione Privacy Officer basata su nostro schema proprietario ha portato finora valore aggiunto più concreto rispetto alla Norma UNI 11697:2017 sul DPO.

Gli utenti colpiti da virus che rubano le password sono aumentati del 60% nel 2019. Lo dice una ricerca di Kaspersky, secondo cui sono passati dai 600.000 della prima metà del 2018 agli oltre 940.000 nello stesso periodo del 2019. I "password stealer", i virus malevoli progettati per la raccolta dei dati digitali degli utenti "sono una delle armi più importanti nell'arsenale dei cybercriminali per mettere in pericolo la privacy degli utenti", fanno notare i ricercatori della società di sicurezza.

Pare che Google stia ricorrendo a metodi discutibili per migliorare e allenare rapidamente i suoi algoritmi di riconoscimento facciale. Secondo quanto riportato da ZDNet, infatti, è emerso che alcuni dipendenti Google stiano girando per le strade di New York con l'intento di analizzare il volto dei passanti che accettano volontariamente di partecipare all'iniziativa.

I nostri dati personali, quelli che lasciamo su Internet, valgono più del petrolio e alimentano un'industria miliardaria: come vengono raccolti e utilizzati è l'argomento principale del documentario 'The Great Hack - Privacy violata', che Netflix pubblica in streaming mercoledì 24 luglio. Il film mette al centro lo scandalo di Cambridge Analytica e lo racconta attraverso interviste con alcune delle persone coinvolte nell'utilizzo oscuro dei social media.

Pampers e Google lanciano i pannolini intelligenti. Un sensore avverte i genitori quando i piccoli fanno cacca, pipì o dormono. Il set Lumi, secondo quanto rivelato dal Financial Times, sarà disponibile negli Stati Uniti in autunno. Il prodotto sta già scatenando la curiosità di molti, e sta aprendo le polemiche.

Sta per esplodere un allarme privacy di grandi proporzioni e ad essere coinvolti sarebbero gli utenti appassionati di siti porno ma che frequentano assiduamente anche Facebook e Google. Ebbene, secondo uno studio condotto da Elena Maris, ricercatrice Microsoft, Timothy Libert della Carnegie Mellon University, e Jennifer Henrichsen dell’University di Pennsylvania e riportato dal New York Times, sono oltre 22mila i siti a luci rosse infestati dai trackers del motore di ricerca e del social di Zuckerberg.

Quando il cronista diventa storico, allora il diritto all’oblio si rafforza. Ovvero, la pubblicazione di un articolo che, a distanza di anni, ripropone, con nome e cognome del protagonista, fatti ormai passati, non è legittima. A meno che si tratti di personaggi tuttora di pubblico interesse.

In arrivo una sanzione multimilionaria per Google. La compagnia di Mountain View è stata ritenuta colpevole di aver violato il COPPA, la legge sulla protezione della privacy online dei bambini che vieta il tracciamento e il 'targeting' commerciale per gli utenti di età inferiore ai tredici anni.

L'accesso da parte delle forze di polizia dello stato ai dati acquisiti dalla polizia locale con le telecamere di lettura targhe e gli autovelox non può essere giustificato solo con generici motivi di sicurezza. Servono sempre rapporti formali, convenzioni e precise regole di sicurezza a tutela della privacy e dei principi di proporzionalità e necessità. Lo ha chiarito il garante della privacy con l'inedito parere n. 13588/2019 inviato alla provincia di Brescia.

Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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