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Consiglio UE: vietati i sistemi di intelligenza artificiale che creano la cittadinanza a punti

Consiglio UE: vietati i sistemi di intelligenza artificiale che creano la cittadinanza a punti

Vietata l'intelligenza artificiale che crea la cittadinanza a punti. Sarà proibito implementare quei sistemi che valutano o classificano le persone in base ad un comportamento sociale in molteplici contesti o caratteristiche personali. Ad esempio, non potranno essere implementati sistemi di IA che valutano se un cittadino implementa comportamenti virtuosi da cui ne consegue un premio, al contrario se commette atti negativi potrà essere discriminato. Il Consiglio europeo ha adottato il 6 dicembre scorso la sua posizione comune relativa alla normativa sull'intelligenza artificiale.

Diritto all’oblio esercitabile senza azioni legali: basta la richiesta dell'interessato

Diritto all’oblio esercitabile senza azioni legali: basta la richiesta dell'interessato

Una persona che si ritiene vittima di informazioni inesatte può chiederne la rimozione dal web anche se non ha mai avviato un’azione legale contro chi le ha pubblicate. Unica avvertenza: deve fornire una ragionevole spiegazione sulle info contestate al motore di ricerca, che dovrà prenderne atto senza – a sua volta – mettere a confronto le due versioni. La Cgue - sentenza nella causa C-460/20/Google – torna ancora una volta sul diritto all’oblio per ridimensionare lo strapotere dell’eterno presente online, e per ribilanciare il diritto d’informazione rispetto a quello della reputazione e dell’immagine.

L'affissione nella bacheca condominiale sul debito del singolo condomino è un'indebita diffusione di dati personali

L'affissione nella bacheca condominiale sul debito del singolo condomino è un'indebita diffusione di dati personali

La disciplina del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003, prescrivendo che il trattamento dei dati personali avvenga nell'osservanza dei principi di proporzionalità, di pertinenza e di non eccedenza rispetto agli scopi per i quali i dati stessi sono raccolti, non consente che gli spazi condominiali, aperti all'accesso di terzi estranei rispetto al condominio, possano essere utilizzati per la comunicazione di dati personali riferibili al singolo condomino.

I colossi digitali dovranno segnalare al fisco quanto guadagnano gli utenti che vendono sulla propria piattaforma

I colossi digitali dovranno segnalare al fisco quanto guadagnano gli utenti che vendono sulla propria piattaforma

Airbnb, Onlyfans ma anche Ebay, Amazon e Uber dovranno segnalare al fisco quanto guadagnano i venditori sulla propria piattaforma. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto e del ministro dell'economia e finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo di attuazione della direttiva Dac7 (2021/514), che modifica la direttiva 2011/16/Ue relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale. Un rush finale per garantire che la direttiva entri in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

Concorso in diffamazione per il blogger che non rimuove tempestivamente il commento lesivo

Concorso in diffamazione per il blogger che non rimuove tempestivamente il commento lesivo

Concorso in diffamazione per il blogger che resosi conto di un commento offensivo non lo rimuova tempestivamente. Una simile condotta infatti vale come "condivisione" del contenuto diffamatorio e ne consente l'ulteriore diffusione. La Corte di cassazione, sentenza 45680/2022, ha così respinto il ricorso di un uomo condannato dalla Corte di appello di Messina a seguito dell'accusa, comparsa sul suo sito, di "vicinanza alla mafia" di una società e dei suoi esponenti, a cui il blogger aveva aggiunto anche una sua annotazione a essa "adesiva".

Anche il deputato rischia una condanna per diffamazione se pubblica affermazioni offensive della reputazione altrui su Facebook

Anche il deputato rischia una condanna per diffamazione se pubblica affermazioni offensive della reputazione altrui su Facebook

Rischia una condanna per diffamazione il deputato che pubblichi su Facebook affermazioni offensive della reputazione altrui in assenza di un "nesso funzionale" con l'attività parlamentare posta in essere. La ha stabilito la Corte costituzionale, sentenza n. 241/2022, annullando la deliberazione di insindacabilità adottata dalla Camera dei deputati ne 24 marzo 2021.

Camera dei Deputati: Artificial intelligence e sostenibilità

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