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Licenziabile chi cede la password a terzi per far passare in modo fittizio la revisione auto

Licenziamento disciplinare del dipendente che cede a terzi le proprie credenziali per l'accesso al sistema informatico dell'Amministrazione per effettuare revisioni di veicoli con esito positivo mai avvenute nella realtà. Il provvedimento. Questo il contenuto della sentenza n. 27960/2018, che di fatto ha respinto l'appello della lavoratrice.

Come già evidenziato nella sentenza d'appello era stata effettuata una istruttoria sulla cui base emergevano indizi seri e concordanti per ritenere che gli inserimenti dei dati falsi erano stati effettuati direttamente dalla ricorrente ovvero da persone alle quali essa aveva ceduto le sue credenziali di accesso.

Altro che furto della password – come sostenuto dalla lavoratrice - dal momento che molte intrusioni erano avvenute proprio quando la lavoratrice era davanti al terminale e la stessa quindi avrebbe dovuto denunciare l'ingresso abusivo di terzi nel sistema.

Anche la deduzione della donna di essersi collegata, per ragioni di servizio, solo raramente al sistema informatico era rimasta priva di prova e non risultava chiarita l'affermazione della lavoratrice dell'utilizzo del “portale dell'automobilista”, che, a dire della donna non consentiva, di esaminare l'ora e la data dell'ultimo inserimenti.

Alla luce delle precedenti affermazioni è stato evidenziato come fosse venuto meno l'imprescindibile rapporto di fiducia che deve stare alla base tra il lavoratore e prestatore e la cui mancanza legittima il licenziamento.

Fonte: Il Sole 24 Ore del 1° novembre 2018

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