In cartella esattoriale la sanzione del Garante Privacy non pagata
La sanzione del Garante privacy va in cartella se il trasgressore non paga subito in forma ridottissima o produce nuove memorie difensive: solo la presentazione di quest'ultimo atto, infatti, impedisce che la contestazione dell'authority assuma il valore dell'ordinanza-ingiunzione; diversamente il verbale diventa un titolo, se contiene tutti gli elementi che individuano la pretesa sanzionatoria dell'autorità: la cartella di pagamento notificata al trasgressore, dunque, costituisce non il primo atto che fa valere la pretesa patrimoniale dell'amministrazione ma un vero e proprio atto di riscossione, che risulta consentita mediante il ruolo perché il titolo a monte è definitivo.
Fonte: Italia Oggi - di Dario Ferrara