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Il risarcimento del danno non deve lievitare solo perchè a ledere la privacy è un professionista tenuto a rispettare il segreto professionale

Il risarcimento del danno alla privacy non deve lievitare per il solo fatto che a ledere la privacy sia un professionista tenuto a rispettare le norme sull'obbligo di segreto professionale sui dati dei clienti (come un commercialista). È quanto affermato dalla terza sezione della Corte di giustizia dell'Unione Europea (Cgue) con la sentenza del 20/6/2024 resa nella causa n. C-590/22.

Fonte: Italia Oggi - di Antonio Ciccia Messina

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Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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