Alla polizia giudiziaria non basta il consenso dell’indagato per acquisire le chat del suo cellulare
No a scorciatoie sull’acquisizione di chat da parte della polizia giudiziaria. A tirare il freno è la Cassazione, con la sentenza n. 1269/2025 della Sesta sezione penale. La Corte è intervenuta di fronte al caso di un controllo effettuato dalle forze di polizia sull’auto di una persona sospettata di coinvolgimento in traffico di stupefacenti. Durante il controllo gli agenti avevano ottenuto il consenso ad accedere allo smartphone del presunto trafficante attraverso il consenso espresso, senza avviso della facoltà di assistenza legale oltre che della legittimità di un eventuale diniego.
Per leggere l'articolo integrale devi effettuare il login!