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'La scuola a prova di privacy': on line il vademecum del Garante
Dalle foto scattate alle recite scolastiche all’uso degli smartphone in classe, dalla videosorveglianza al registro elettronico, dalle iscrizioni scolastiche alle graduatorie dei docenti e del personale scolastico. La nuova versione del vademecum “Scuola a prova di privacy” affronta le tematiche connesse al trattamento dei dati personali nelle istituzioni scolastiche.
Algoritmi e cattedre: quanto lavora il docente lo decide l’intelligenza artificiale
Una sentenza del Tribunale di Torino accende i riflettori sull'utilizzo dei sistemi automatizzati per l'assegnazione delle supplenze e le conseguenze che queste tecnologie possono avere sui diritti dei lavoratori. Al centro della vicenda c’è una docente precaria che si è vista assegnare un contratto a tempo determinato di sole 9 ore settimanali, nonostante fossero disponibili incarichi a tempo pieno.
Alle lezioni on line si applicano le norme sulla privacy a tutela degli insegnanti anche se c'è la pandemia
La diffusione in diretta, tramite videoconferenza, delle lezioni nel contesto della scuola pubblica rientra nell'ambito di applicazione del RGPD (Regolamento generale Ue sulla protezione dei dati). Lo chiarisce la Corte Ue con la sentenza sulla causa C-34/21 emessa a seguito del rinvio pregiudiziale tedesco.
Ambasciatori della Privacy, ecco le scuole vincitrici del contest lanciato dal Garante
Ecco le scuole vincitrici del contest “Ambasciatori della Privacy” lanciato dal Garante.I video dei ragazzi per spiegare ai loro coetanei che cos’è la privacy e come difenderla.La premiazione avverrà nell’ambito di un evento che si svolgerà a Napoli il 25 ottobre prossimo dedicato ai più giovani.
Anche le scuole devono controllare i metadati delle caselle di posta elettronica assegnate al personale
Anche le scuole devono controllare i metadati della posta elettronica del personale. Devono verificare per quanto tempo sono conservati i cosiddetti “log”, rispettando un limite di 21 giorni. Altrimenti, se sono tenuti per un tempo più lungo, devono fare l'accordo con i sindacati, perché la conservazione dei metadati diventa un controllo indiretto sui lavoratori.
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Anche se tutti sanno di un alunno violento, la prof non lo può scrivere a tutti i genitori
Anche se tutti sanno che un alunno è violento e scurrile, gli insegnanti non possono scriverlo in una e-mail diretta a tutti i genitori dei compagni di classe (anche se tutti inseriti nel campo della “copia per conoscenza”).
Appalti nelle scuole a rischio privacy: tocca al dirigente scolastico verificare anche che i riferimenti normativi siano giusti
Nei bandi di gara le scuole devono inserire le corrette clausole privacy: sia quelle relative al procedimento di gara sia quelle relative al successivo svolgimento del rapporto contrattuale con l'aggiudicatario.
Applicazione di whistleblowing e privacy nelle scuole: indicazioni base per una verifica della compliance
Nell’ambito dei soggetti del settore pubblico cui si applica sia il GDPR sia il nuovo whistleblowing formato europeo, recepito in Italia dal Dlgs 24/2023, una elevata componente è rappresentata dagli istituti e scuole statali di ogni ordine e grado: secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, a settembre 2022 risultavano oltre 8.000 istituti statali, articolati in oltre 40.000 sedi scolastiche.
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Bisogna dare agli studenti gli strumenti per innescare la loro capacità di ragionare su ciò che trovano nella grande vetrina di internet
«Noi diamo il consenso ai cookie perché vogliamo tutto subito»: questa la risposta di un giovane studente nel corso di una conferenza sulla privacy in un liceo scientifico organizzata da Campus Orienta. L’affermazione nella sua spontaneità mette in evidenza l’urgenza di iniziative formative che la scuola deve promuovere a proposito di argomenti che, a vario titolo, trattano della protezione dei dati.
Cassazione, il ministero risarcisce la famiglia per l’affissione a scuola di dati sanitari del minore
L’esposizione in luogo antistante l’istituto delle graduatorie per l’ammissione a un privilegio scolastico, legato allo stato di salute del minore, danneggia anche la privacy dei propri familiari, che hanno diritto a pretendere dall’amministrazione il risarcimento dei danni non patrimoniali. La Corte di cassazione con la sentenza n. 16186 depositata ieri ha respinto il ricorso principale proposto dal ministero dell’Istruzione contro la legittimazione dei genitori ad agire in giudizio in conto proprio e per l’altra propria figlia minore. Il ministero negava anche il carattere lesivo della privacy attribuito alla pubblicazione tramite affissione di una graduatoria sull’ammissione a corsi scolastici.