Più sicurezza certo, ma anche meno libertà
Non occorre essere dei profeti per immaginare che la rivoluzione digitale in corso va nella direzione di un maggior controllo sociale e della riduzione degli spazi di libertà individuale e di privacy personale, con tutti gli effetti, positivi e negativi, che ciò implica. In particolare, in materia economica la direzione è ormai tracciata ed è quella di uno sviluppo delle Cbdc (Central Bank Digital Currencies) cioè della moneta digitale che gradualmente dovrebbe sostituire del tutto il contante.
La digitalizzazione completa della moneta, a parte qualche superabile difficoltà pratica di adattamento, promette di eliminare quasi del tutto l'evasione fiscale, le truffe e diversi reati che si possono commettere solo con il denaro contante, come per esempio lo spaccio di droga.
Apre però anche scenari piuttosto inquietanti sia in termini di profilazione degli individui, sia in termini di possibili limitazioni, o addirittura di blocchi all'utilizzo della moneta, che potrebbero essere decisi e attuati in tempo reale ed in modo chirurgico dalla Banca centrale nei confronti di soggetti devianti rispetto alle regole imposte da chi detiene il potere politico.
Questione particolarmente delicata nei paesi non democratici o a democrazia ancora immatura. La Cina, non a caso, è all'avanguardia mondiale nello sviluppo dello yuan digitale e sarà quasi certamente uno dei paesi che per primo ne sperimenterà tutti i vantaggi (e gli svantaggi).
(Nella foto: Marino Longoni, condirettore di Italia Oggi)
Non c'è dubbio che, se la tecnologia rende disponibili strumenti che possono essere utili a chi governa, questi strumenti saranno utilizzati. E la moneta digitale, da questo punto di vista, sarà utilissima.
Anche per mettere fuori campo le criptovalute, che stanno cominciando a creare un mercato nero potenzialmente pericoloso per la stabilità monetaria e, nel lungo periodo, per la sovranità stessa degli stati.
Non a caso tutte le banche centrali stanno mettendo a punto le proprie valute digitali. È solo questione di tempo.
Ma non c'è alcun dubbio che la rivoluzione digitale in atto non si fermerà. E aprirà prospettive inedite, consentendo il tracciamento in tempo reale di cose, denaro e persone e un sistema di controllo sociale sempre più pervasivo. Con uno scambio tra meno libertà in cambio di più sicurezza. Amen.
di Marino Longoni, Condirettore di Italia Oggi (Italia Oggi del 31 agosto 2022)