Per le nuove professioni servono più specialisti ICT e maggiori competenze digitali
Come noto la Commissione europea ha varato, nel 2021, il “2030 digital decade. Policy programme: a path to the digital decade" con obiettivi definiti su quattro temi: competenze di cittadini e professionisti, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi pubblici.
Per quanto riguarda le competenze - che è il focus di AICA sin dalla sua origine nel 1961 - gli obiettivi sono due:
-portare almeno l'80% della popolazione europea ad avere competenze digitali di base,
- avere almeno 20 milioni di specialisti ICT (con equilibrio di genere).
Tali obiettivi vengono costantemente monitorati. È stato pubblicato nel mese di luglio il secondo “Report on the state of the Digital Decade”, il Rapporto della Commissione Europea che dal 2023 sostituisce il DESI e che contiene un’analisi della situazione nei diversi paesi.
Tale rapporto evidenzia che per l’Italia “le principali lacune … permangono nelle competenze digitali, il che influisce sugli sforzi per colmare i divari digitali e ostacola la competitività. Nonostante l'attenzione della tabella di marcia e le numerose iniziative recenti dell'Italia, solo il 45,8% delle persone in Italia ha almeno competenze digitali di base e la quota di specialisti ICT nell’occupazione rimane limitata, mentre la domanda da parte delle imprese di queste competenze è in aumento”.
AICA ha contribuito in questi decenni, con il programma ICDL, allo sviluppo delle competenze digitali (di base e avanzate) e intende partecipare, con ancora maggiore energia, al conseguimento degli obiettivi della Digital decade.
Nel nostro Congresso di Verona, ottobre 2023, abbiamo lanciato le nuove certificazioni sulla Cybersecurity e sull’Intelligenza artificiale. Abbiamo sviluppato un sistema di Assessment delle competenze che è già stato adottato da scuole, ITS, Università, Enti locali per individuare i gap di competenze digitali dei propri studenti, dei propri dipendenti, dei propri cittadini, per poi definire percorsi di formazione mirati.
Il framework DigComp ha reso evidente a tutti che non basta parlare di “competenza digitale" al singolare ma che esiste una pluralità di “competenze digitali”. I moduli ICDL affrontano ciascuno una diversa competenza digitale, per esempio quella della cybersecurity, della collaborazione online, dell’uso di un programma di office automation, o quella della programmazione (certificazione computing), dell’Intelligenza artificiale, del digital marketing o della privacy.
È per questo che numerose università italiane riconoscono crediti per le certificazioni ICDL e propongono ai loro studenti percorsi formativi ICDL o di altre certificazioni AICA quali e4job (cultura digitale per il lavoro), EPM (European Project Management) e Protezione dati personali: GDPR, Privacy e Sicurezza.
Per il sistema Italia, per la competitività e la produttività delle imprese, per l’efficienza e l’efficacia dei servizi pubblici (sanità, trasporti, PA) e per uno sviluppo sostenibile servono competenze digitali per un uso consapevole delle tecnologie da parte tutti i cittadini ma per la realizzazione delle infrastrutture digitali, la digitalizzazione dei servizi e la trasformazione digitale delle imprese servono degli specialisti e, a livello italiano come a livello europeo, non ne abbiamo abbastanza.
L'Osservatorio delle Competenze Digitali, il progetto cui AICA partecipa con Assintel e Anitec-Assinform, monitora annualmente il mercato del lavoro ICT a partire dall’analisi delle offerte di lavoro per individuare il divario tra domanda (i posti di lavoro disponibili) e offerta (professionisti disponibili). Il rapporto 2023 evidenzia che in Italia la domanda per professionisti dell’ICT è aumentata negli ultimi anni in linea con quanto avvenuto a livello europeo ma che molte richieste non vengono soddisfatte: mancano i professionisti richiesti.
Sempre da tale rapporto emerge che tra le professioni ICT più ricercate in Italia ci sono quelle relative allo Sviluppo Software; tra queste Application Developer/Engineer, Front End Developer e Java Developer/Engineer e poi quelle della famiglia Network and Systems Engineering, tra cui i Systems Engineer, Cloud Architect e Network Engineer/Analyst. Il «lancio» degli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa a partire da Novembre 2022, inoltre, ha segnato l’inizio di un’impennata negli annunci di lavoro per professionisti esperti in IA generativa.
La nostra indicazione ai giovani è dunque quella di prendere in seria considerazione le professioni informatiche e, qualora scelgano invece altre professioni, di aver ben presente come in tutte siano essenziali le competenze digitali e quindi di acquisirle e certificarle.