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Lunedì, 15 Ottobre 2018 11:06

Cybercrime, attacchi gravi in crescita del 31%

La curva dei crimini informatici non ha ancora iniziato il suo tratto discendente. Anzi: dopo il 2016 e 2017, già etichettati come gli anni peggiori, l'anno in corso, con 730 attacchi gravi registrati e analizzati, pari a una crescita del 31% rispetto al semestre precedente, si appresta a battere il primato. Ci sono anche crimini informatici che hanno messo a segno percentuali di crescita a tre cifre, per esempio nel settore auto motive (+200%), e le tecniche, nella maggior parte dei casi, sono alla portata di tutte le tasche dei cyber criminali. È, infatti, il malware semplice, cioè un prodotto a costi decrescenti, il vettore di attacco più utilizzato (40% del totale).

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Il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali Antonello Soro nel discorso del 23 Giugno 2020 presentando la Relazione annuale 2019 ha affermato che la sicurezza dello spazio cibernetico implica anzitutto, inevitabilmente, la protezione dei dati e delle infrastrutture di cui è composto l'ecosistema digitale.  Gli attacchi informatici sono aumentati nel 2019 del 91,5% nel settore dei servizi on line e del cloud. Atti di spionaggio/sabotaggio sono triplicati rispetto al 2018. Questi eventi, acutizzatisi anche a causa della pandemia, a danno di eccellenti strutture sanitarie anche italiane, si è proposto di qualificarli come veri e propri atti terroristici.

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Nell'ultimo decennio abbiamo affrontato varie tipologie di malware che utilizzando la tecnica del ransom (riscatto) hanno generato ingenti guadagni illeciti. Siamo passati dai Ransom Trojans che attraverso tecniche di ingegneria sociale convincevano la gente ad accettare i termini del malware, come ad esempio il download di un software (malevolo) per disinfettare il computer, il pagamento di una cifra X per eliminare un virus, il pagamento di una cifra X per riparare un errore di windows, e tanti altri esempi, ai ransomware con la tecnica dell'encryption integrata, ancora oggi molto utilizzati dalle organizzazioni criminali.

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Hacker in azione contro il sito del Comune di Bologna. Da ieri l'attacco informatico è in corso sulla rete civica Iperbole, con la modifica o la rimozione di alcuni contenuti, tra cui l'home page e alcuni messaggi riconducibili al gruppo 'AnonPlus'.

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Nel corso delle passate settimane un hacker è riuscito ad accedere ai sistemi informativi di Reddit, trafugando indirizzi email e un backup di un database risalente al 2007, a sua volta contenente password di account. Reddit ha rassicurato il pubblico affermando che l'hacker non ha ottenuto gli accessi in scrittura per alcun sistema, scongiurando così il pericolo di alterazione delle informazioni. Reddit ha quindi intrapreso una serie di misure per rafforzare la sicurezza e migliorare il sistema di log e di monitoraggio.

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Sono gli utenti del porno online, le vittime preferite degli hacker. Lo rivela un report condotto da Kaspersky Lab, secondo cui nel 2018 il numero dei naviganti digitali colpito da cyberattacchi è raddoppiato: dai 50 mila del 2017 ai 110 mila dell'anno scorso. Mentre le attività criminali degli hacker sono addirittura triplicate, con 850 mila incursioni.

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Viene venduto a prezzo di saldo nel Dark Web un database contenente le informazioni personali di 20 milioni utenti di Mixcloud, una piattaforma di streaming audio con sede nel Regno Unito. Il prezzo stracciato che è richiesto dal mercante di dati personali nella parte più oscura del web è infatti di 4.000 dollari, o circa 0,5 bitcoin, ovvero appena 0,0002 euro per ciascun utente.

Un’altra pubblica amministrazione colpita da un attacco informatico: stavolta è stato il gruppo di hacker NetWalker ha sferrare un attacco ransomware contro il Comune di Weiz, una cittadina dello Stato Federale austriaco della Stiria, a pochi chilometri dalla capitale Graz. Il malware ha compromesso il sistema di servizi pubblici ed ha esposto online dati privati relativi a ispezioni e progetti edilizi.

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I dati di 57 milioni di clienti di Uber sono stati piratati, ma la multinazionale per il trasporto privato lo ha tenuto nascosto per un anno preferendo pagari un riscatto, ben 100 mila dollari, agli hacker che avevano piratato nomi, email, numeri di telefono di 50 milioni di clienti e 7 milioni di autisti. Il furto, riferisce l'agenzia Bloomberg, è stato compiuto ai danni di clienti in tutto il mondo a ottobre del 2016. Oltre ai dati sensibili dei clienti, sono stati piratati anche i numeri di patente di 600.000 americani.

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Nei giorni scorsi un attacco hacker con richiesta di riscatto (ransomware) era stato lanciato contro i sistemi informatici della Regione Basilicata, creando difficoltà nel sistema sanitario regionale. Il 1° febbraio la direzione dell'ASP ha comunicato "a seguito dell’accidentale ed imprevedibile evento informatico potrebbe verificarsi una violazione di dati personali (anche sensibili) degli utenti.

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Privacy Day Forum: il servizio di Ansa

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