Regole del GDPR come virtù: l'Avv. Marco Soffientini nominato DPO di Federprivacy
Dopo adozione protocollo sicuro ed eliminazione cookies terza parte dal proprio sito web, Federprivacy designa l'Avv. Marco Soffientini come Responsabile della Protezione dei Dati. Bernardi: "DPO per noi facoltativo, ma massima trasparenza verso utenti per affermare privacy come valore aggiunto". "Nei prossimi anni la chiave del successo nel business digitale dipenderà proprio dal guadagnare la fiducia degli utenti". Avanzano aziende che fanno delle regole del GDPR una virtù come Ferrero, Qwant, e anche siti d'oltreoceano come Usa Today che hanno rimosso totalmente cookies di profilazione degli utenti europei
Firenze, 4 giugno 2018 - Con l'introduzione del GDPR, lo scorso 20 maggio Federprivacy ha designato come proprio Responsabile della Protezione dei Dati l'Avv. Marco Soffientini, pubblicandone i dati di contatto nell'informativa del sito dell'Associazione, ed espletando il relativo adempimento della comunicazione al Garante tramite la procedura telematica indicata dall'Autorità.
Dopo la decisione nei mesi scorsi di adottare un protocollo https a 128 bit con certificato SSL (Secure Sockets Layer) che consente standard di sicurezza elevati per la trasmissione di dati attraverso il proprio sito web, e anche alla successiva scelta di eliminare l'utilizzo di tutti i cookies di terze parti ed evitare qualsiasi tecnica di profilazione online degli utenti, la principale associazione italiana dei professionisti della protezione dei dati aggiunge adesso un ulteriore tassello organizzativo che ha l'obiettivo di realizzare un modello da imitare per le aziende virtuose che puntano alla tutela della privacy con l'obiettivo di creare il giusto clima per un pieno sviluppo dell'economia digitale, come spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy:
"Pur non rientrando negli obblighi del GDPR, abbiamo deciso di recepire la facoltà prevista dall'art.37 designando comunque un Data Protection Officer per operare con la massima trasparenza nei confronti dei nostri utenti e per poter affermare sempre più la privacy come un valore aggiunto, auspicando che con il tempo possa verificarsi un'inversione di tendenza rispetto allo sfruttamento massivo dei dati personali per finalità di business che osserviamo ormai da molto tempo - sottolinea Bernardi - In realtà, crediamo che nei prossimi anni la chiave del successo nel business digitale dipenderà proprio dal guadagnare la fiducia degli utenti, e che enti ed imprese che oggi investono nella data protection otterranno un enorme beneficio reputazionale che le premierà".
Anche se in Italia prevale ancora la tendenza a concepire la privacy come un tema superfluo e meramente burocratico, avanzano d'altra parte aziende che stanno facendo delle regole di legge una virtù e nuovi modelli di business fondati sulla reputazione e sulla fiducia degli utenti conquistate anche attraverso il rispetto della privacy, come ad esempio Ferrero, che di recente ha ottenuto il bollino "Privacy Ok" nel sito di Nutella e in tutti gli altri principali siti web italiani del gruppo, e il motore di ricerca Qwant, che a differenza di Google promette di non utilizzare nè cookies nè altre tecniche di tracciamento online, e anche oltreoceano importanti siti come quello di Usa Today hanno rimosso totalmente l'utilizzo dei cookies di profilazione per gli utenti europei.