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Intercettazioni inutilizzabili se mancano i verbali

Intercettazioni inutilizzabili se mancano i verbali

Se mancano i verbali delle conversazioni, le intercettazioni non sono utilizzabili. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 8045 depositata il 1 marzo, accogliendo il ricorso di un imputato in processo per droga. Secondo il ricorrente infatti posto che era risultato illeggibile il supporto che avrebbe dovuto contenere la riproduzione delle conversazioni intercettate, il difensore aveva eccepito l'inutilizzabilità delle richieste di autorizzazione delle operazioni di intercettazioni telefoniche, acquisite dal Tribunale, "in quanto mancano le registrazioni e i verbali delle operazioni compiute e i cd brogliacci".

Contestazioni di violazioni della privacy? la strategia di difesa in tre mosse

Contestazioni di violazioni della privacy? la strategia di difesa in tre mosse

Sono tre i filoni principali delle difese in caso di contestazioni di violazioni della privacy: l'illecito non è sanzionabile; la mancanza commessa merita un ammonimento e non una sanzione pecuniaria; ci sono ragioni per cui la sanzione deve essere mantenuta su livelli più bassi. Vediamo, dunque, come potersi muovere e quali specifiche motivazioni si possono inserire negli atti difensivi.

Fatturazione elettronica, verso proroga di tre mesi per la conservazione

Fatturazione elettronica, verso proroga di tre mesi per la conservazione

Per la conservazione delle fatture elettroniche verso la proroga di almeno tre mesi del termine, fissato attualmente al 28 febbraio 2020. È questo ciò che sta valutando l'Agenzia delle entrate, dopo il via libera del Garante della privacy e sullo stimolo del sindacato nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Adc nazionale).

Il registro dei titolari effettivi con rischio falla nella privacy

Il registro dei titolari effettivi con rischio falla nella privacy

Nonostante l’arrivo “lungo” - era collegato al recepimento della IV direttiva antiriciclaggio dell’estate 2017 - l’imminente decreto del Mef, di concerto con il Mise, sul «Registro della titolarità effettiva delle imprese dotate di personalità giuridica, delle persone giuridiche private, dei trust e degli istituti e soggetti giuridici affini», non risolve tutti i problemi e i potenziali conflitti su un campo di gioco delicatissimo per definizione. Trasparenza del sistema finanziario e privacy dei suoi protagonisti, del resto, sono da sempre poli opposti del dibattito pubblico. La sintesi trovata dal regolatore non sembra però soddisfare le aspettative della platea, molto differenziata, dei destinatari.

Il giornalista non può pubblicare il nominativo della donna vittima di violenza sessuale

Il giornalista non può pubblicare il nominativo della donna vittima di violenza sessuale

Il Codice della privacy esclude la divulgazione dei nomi delle vittime di violenza sessuale, a meno che sia necessaria ai fini della corretta informazione sulla vicenda e che tale informazione corrisponda a un essenziale interesse pubblico. La Corte di cassazione con la sentenza n. 4690/2021 ha accolto il ricorso di una moglie che, violentata dal marito in un ambito di maltrattamenti in famiglia, lamentava la pubblicazione da parte di un giornalista delle proprie generalità.

Titolari effettivi, comunicazione entro il 30 aprile

Titolari effettivi, comunicazione entro il 30 aprile

Gli amministratori delle imprese dotate di personalità giuridica e delle persone giuridiche private dovranno comunicare le informazioni sulla titolarità effettiva delle società ed enti entro il prossimo 30 aprile. Scadenza analoga è prevista per i trust. È quanto prevede la bozza del decreto in merito all'istituendo registro dei titolari effettivi licenziato dal garante della privacy ma attualmente al vaglio del Consiglio di Stato per il previsto parere. In relazione al fatto che la pubblicazione in Gazzetta deve essere preceduta anche dal parere della Corte dei conti sul decreto e che quindi, presumibilmente non potrà avvenire prima di aprile/maggio, è verosimile attendere uno slittamento della data del 30 aprile.

Il presidente di Federprivacy intervistato su Rai 4

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