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Consiglio di Stato, Facebook non può pubblicizzare il proprio servizio come gratuito, e l'utente deve sapere come vengono usati i suoi dati

Consiglio di Stato, Facebook non può pubblicizzare il proprio servizio come gratuito, e l'utente deve sapere come vengono usati i suoi dati

Porta aperta alle class action e alle richieste danni contro il social network che esagera sulla gratuità dei servizi offerti agli utenti digitali. I dati personali sono inseriti in un circuito di sfruttamento commerciale e tutto questo va chiarito fin da subito. Se, invece, si pone l'accento magnificando la gratuità del servizio, allora si commette pubblicità ingannevole. E l'Antitrust applica la relativa sanzione pecuniaria e può obbligare a diffondere un comunicato che metta in evidenza la scorrettezza. Così come è capitato a Facebook, cui l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha applicato una sanzione di 5 milioni di euro, obbligando a pubblicare un avviso in cui dichiara di avere violato il codice del consumo, per mancata adeguata informazione agli utenti. Le sanzioni sono state confermate dal Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2631 del 29/3/2021.

Protezione dei dati e riesame di direzione: un appuntamento strategico per rovesciare l'organizzazione come un calzino

Protezione dei dati e riesame di direzione: un appuntamento strategico per rovesciare l'organizzazione come un calzino

Vogliamo affrontare il tema dell'accountability del titolare - come impostata dal Regolamento UE 2016/679 (a partire dall'art. 24, per poi essere rinvenuta, ancora in termini generali, negli artt. 5, 25, 32) - sapendo per esperienza che, in particolare nelle PMI e nelle piccole organizzazioni, permane un problema di attenzione continuativa ed effettiva alle esigenze/misure della protezione dei dati personali.  Ecco allora emergere la necessità di un appuntamento periodico e, per così dire, 'strategico', nel quale il titolare possa applicare/esercitare consapevolezza della responsabilità, coscienza (auto)critica, aderenza a fatti/evidenze oggettive, ascolto dei più stretti collaboratori, generalità ovvero integralità dell'approccio, tensione verso il miglioramento continuo e capacità di pianificazione.  Questo appuntamento è, inevitabilmente, quello del riesame di direzione.

Approvate le linee guida per l'uso dei social network da parte dei magistrati amministrativi

Approvate le linee guida per l'uso dei social network da parte dei magistrati amministrativi

Il Plenum del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa ha approvato le prime linee guida "sull'uso dei mezzi di comunicazione elettronica e dei social media da parte dei magistrati amministrativi". La delibera - come ha sottolineato il Presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi nel corso del dibattito in Cpga - vuole fornire "regole di comportamento condivise, frutto del comune sentire della magistratura amministrativa".

Diffamatorio il post di Facebook che ritrae operai comunali facendo notare che non lavorano

Diffamatorio il post di Facebook che ritrae operai comunali facendo notare che non lavorano

Attenzione alle critiche espresse sul proprio profilo Facebook. Infatti, può costituire diffamazione la diffusione di foto che riprendono un momento "criticabile" della vita di terzi dando, in pasto all'estesa platea dei social, l'impressione che lo scatto sia rappresentativo di una condotta generalizzata di chi vi è ritratto e di cui così si offende la reputazione. La Corte di cassazione con la sentenza n. 11426/2021 ha respinto il ricorso contro la condanna per diffamazione di un privato cittadino che dopo aver fotografato gli operai di un cantiere pubblico postava la foto su Facebook con una discalia che puntava il dito - con ironia e senza espressioni formalmente offensive - sull'attegiamento estremamente rilassato se non disinteressato rispetto al lavoro che questi stavano svolgendo.

Consiglio di Stato: i consiglieri comunali non possono conoscere i nomi dei beneficiari dei buoni spesa Covid-19

Consiglio di Stato: i consiglieri comunali non possono conoscere i nomi dei beneficiari dei buoni spesa Covid-19

Il segreto di ufficio al quale è tenuto il consigliere comunale non consente un accesso senza limiti ai dati delle pratiche trattate dal comune. È, di conseguenza, illegittimo accedere ai nominativi delle persone che hanno chiesto il beneficio dei buoni spesa, previsti dall'ordinanza della Protezione civile 658/2020. Il Consiglio di stato, con la sentenza della Sezione V 11 marzo 2021, n. 2889 corregge il tiro della Tar Basilicata, sezione I, 25 settembre 2020, n. 574, che aveva considerato legittimo fornire ad un consigliere comunale i nominativi e i dati personali delle persone che avevano richiesto l'aiuto economico al comune.

Per il Tar Sardegna legittimi i tamponi in ingresso, il diritto alla salute prevale su quello alla privacy

Per il Tar Sardegna legittimi i tamponi in ingresso, il diritto alla salute prevale su quello alla privacy

Il tampone rapido all'ingresso e il tracciamento dei passeggeri per verificare che si sottopongano alle prescrizioni della regione sono legittimi. Perché il diritto alla salute è prevalente rispetto a quello alla privacy. L'ha deciso il Tar, decisione 18 marzo n. 156, sul ricorso cautelare di due avvocati cagliaritani per conto del Comicost, Comitato per le libertà costituzionali, e 79 cittadini, quasi tutti di fuori regione. "Proprio la classificazione della Sardegna come zona bianca giustifica la previsione di strumenti precauzionali come quelli introdotti dalla Regione", scrivono i giudici, presidente Dante D'Alessio, estensore Tito Aru, consigliere Gianluca Rovelli.

Privacy Day Forum: il servizio di Ansa

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