Approvate le linee guida per l'uso dei social network da parte dei magistrati amministrativi
Il Plenum del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa ha approvato le prime linee guida "sull'uso dei mezzi di comunicazione elettronica e dei social media da parte dei magistrati amministrativi". La delibera - come ha sottolineato il Presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi nel corso del dibattito in Cpga - vuole fornire "regole di comportamento condivise, frutto del comune sentire della magistratura amministrativa".
"Non si tratta – ha proseguito - di un orientamento culturale, vogliamo semplicemente sensibilizzare la nostra categoria su un uso sobrio dei social media, che vanno utilizzati con cautela. Siamo la prima magistratura a riflettere sul tema e ad auto disciplinarsi".
"Le linee guida – ha aggiunto - non intendono introdurre limiti alla libera manifestazione del pensiero del singolo magistrato, ma sono un richiamo alla consapevolezza all'alto ruolo istituzionale della magistratura che non può essere smarrito in nessun momento della vita quotidiana, in coerenza con i codici etici e con le linee di indirizzo della Rete europea dei Consigli di Giustizia (Encj) sull'uso dei social".
Per Patroni Griffi serve consapevolezza della "grande opportunità ma anche dei grandi rischi a cui i magistrati sono esposti quando utilizzano i social". Primo fra tutti quello della "perdita di controllo delle informazioni che si immettono in rete".
La delibera approvata prevede inoltre un diritto dovere dei magistrati di ricevere una formazione specifica "relativa ai vantaggi e ai rischi derivanti dall'utilizzo dei social media". Il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa e l'Ufficio studi della Giustizia amministrativa, dovranno dunque "nelle forme più idonee ed efficaci", predisporre "iniziative di aggiornamento e formazione in materia".
Le linee guida sono state elaborate dalla III Commissione del Cpga, presieduta dalla togata Silvana Bini che ha ricordato "l'invito del Presidente Mattarella ai giovani magistrati a gestire con prudenza e discrezione i mezzi di comunicazione" e sono state illustrate dai relatori il Consigliere togato Giovanni Ricchiuto, dal vice Presidente dell'organo di governo autonomo della magistratura amministrativa, il laico Salvatore Sica che ha sottolineato l'esigenza "di una frequentazione prudente dei social" e ha segnalato "il pericolo della sottrazione di dati e della perdita di controllo nel mare della Rete di foto e affermazioni" e dal laico Michele Papa che ha seguito come Consigliere delegato del Cpga i lavori dell'Encj recependoli nelle linee guida.
Fonte: Il Sole 24 Ore del 27 marzo 2021