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Corte di Giustizia UE: i requisiti per considerare un dato anonimizzato
Il 26 aprile 2023 la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ("CGUE" o "Corte") con la sentenza T-557/20 è tornata ad esprimersi su un tema molto importante quale quello dei requisiti per ritenere un dato anonimizzato. In particolare, la CGUE ha stabilito che i dati pseudonimizzati trasmessi a un destinatario (in questo caso ad una società di consulenza) non possono essere considerati dati personali se il destinatario non dispone di mezzi legali concretamente realizzabili che gli consentano di accedere alle informazioni aggiuntive, necessarie per poter reidentificare gli interessati.
L’ombrello della riservatezza si apre in caso di ricerche incrociate sul web
Sempre meno dati anonimi. Attraverso ricerche incrociate su Internet è diventato facile abbinare informazioni, in partenza non nominative, alla persona cui si riferiscono. E in tale caso si applicano le disposizioni sulla protezione dei dati personali. È quanto rileva la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Cgue) del 7/3/2024, resa nella causa C-479/22.
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Scuola, deve rimanere anonimo il professore che si assenta sostituito con supplenze brevi
Nella determinazione pubblicata online non si mette il nome del docente assente sostituito con supplenze brevi. La diffusione dell'atto lede la privacy del docente ed espone la scuola a una sanzione amministrativa per violazione del Gdpr e del Codice della Privacy.
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