NEWS

Corte di giustizia UE, anonime le cause pregiudiziali

A partire dal 1° luglio 2018, le cause pregiudiziali nelle quali sono coinvolte persone fisiche saranno rese anonime. Alla luce dell'entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali, la Corte di Giustizia UE ha deciso di rafforzare la protezione dei dati nell'ambito delle pubblicazioni relative alle cause pregiudiziali. Sarà eliminato anche qualsiasi elemento supplementare atto a consentire l'identificazione delle persone implicate.

Con il Comunicato Stampa n. 96 del 29 giugno 2018, la Corte di Giustizia UE ha infatti ritenuto che sia di fondamentale importanza avvalorare la protezione dei dati personali.  Al fine di contemperare la tutela dei dati personali delle persone fisiche con l’irrinunciabile esigenza di garantire l’informazione dei cittadini e la pubblicità della giustizia, la Corte di Giustizia UE ha quindi deciso, per ogni causa pregiudiziale presentata a partire dal 1° luglio 2018, di sostituire con iniziali, in tutti i documenti ufficiali, i nomi delle persone fisiche coinvolte nella causa, eliminando qualsiasi elemento supplementare atto a consentire l’identificazione delle persone implicate.

Nel comunicato, la Corte di Giustizia UE ha altresì precisato che la suddetta novità non riguarda le cause in cui sono parti unicamente persone giuridiche, per le quali la Corte garantisce comunque la possibilità di anonimato in caso di richiesta espressa di una parte o quando ciò è giustificato da particolari ragioni. Inoltre, la Corte tiene a precisare che la cd. anonimizzazione dei dati personali non inciderà in alcun modo né sulle modalità di trattazione delle cause né sullo svolgimento del procedimento che continueranno a svolgersi secondo le modalità attuali.

Poiché l’anonimizzazione concernerà tutte le pubblicazioni che possono aver luogo nell’ambito della trattazione della causa (dalla sua presentazione fino alla sua conclusione) a partire dalla denominazione della causa, la Corte di Giustizia UE ha deciso di attribuire una denominazione convenzionale alle cause rese anonime, con l’intento di agevolare la citazione e l’individuazione, secondo le seguenti modalità:

- quando la causa vede opposte solo persone fisiche, «il nome della causa corrisponderà a due iniziali che rappresentano il nome e il cognome della parte ricorrente, ma che sono diverse da nome e cognome reali di tale parte. Per evitare la proliferazione di cause recanti le stesse iniziali (considerato che la possibilità di combinazioni di lettere non è infinita), la Corte aggiungerà alle due iniziali un elemento distintivo, tra parentesi. Tale elemento aggiuntivo potrà riferirsi al nome di una persona giuridica che, senza essere parte, è menzionata o è interessata dalla causa, oppure potrà riferirsi all’oggetto o alla questione centrale della controversia»;

- quando tra le parti in causa ci sono persone fisiche e persone giuridiche, «il nome della causa corrisponderà al nome di una delle persone giuridiche. Nondimeno, nel caso in cui si tratti di un’autorità pubblica che ha frequentemente la qualità di parte dinanzi alla Corte di giustizia (per esempio “Ministre des Finances”), al nome della causa sarà comunque aggiunto un elemento distintivo».

Note Autore

Federprivacy Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Prev Corte di Giustizia UE: anche le comunità religiose devono rispettare le norme privacy
Next Sentenza in Germania: il profilo di Facebook va in eredità

TV9, il presidente di Federprivacy alla trasmissione 9X5

Mappa dell'Italia Puglia Molise Campania Abruzzo Marche Lazio Umbria Basilicata Toscana Emilia Romagna Calabria

Rimani aggiornato gratuitamente con la nostra newsletter settimanale
Ho letto l'Informativa Privacy