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Autovelox, l'automobilista multato ha diritto di accedere alle immagini registrate dalle telecamere

L'automobilista che incorre in un controllo automatico dell'eccesso di velocità ha diritto di accesso alle informazioni relative all'eventuale sistema di videosorveglianza posizionata in loco a tutela del vigile elettronico. E se il comune omette di dare seguito alle richieste può scattare una sanzione in materia di privacy. Lo ha evidenziato il Garante per la protezione dei dati con l'ordinanza ingiunzione 15 ottobre 2020, n. 9486531.

Autovelox

Un utente stradale incorso nei rigori di un autovelox ha esercitato il diritto di accesso ai propri dati personali ai sensi dell'art. 12 del Gdpr. In mancanza di riscontro il cittadino ha presentato un sollecito ma senza successo. La conseguente segnalazione all'Autorità centrale ha attivato il procedimento sanzionatorio a carico del comune che si è concluso con l'applicazione di una multa e la pubblicazione del provvedimento sul sito del Garante.

Le contestazioni che sono state mosse al comune non riguardano la gestione dell'autovelox che risulta correttamente segnalato ma il posizionamento e il trattamento dei dati personali dell'automobilista in relazione ad una telecamera comunale posizionata in prossimità del misuratore elettronico.

È stato questo dispositivo non adeguatamente considerato dall'amministrazione comunale a creare un problema al primo cittadino del Comune compreso nella Città Metropolitana di Torino. L'art. 12 del Gdpr, specifica infatti il provvedimento del Garante, evidenzia un obbligo specifico del titolare del trattamento a fornire le informazioni richieste dagli interessati entro un termine di 30 giorni, eventualmente prorogabili.

Nel caso sottoposto all'esame del collegio oltre a non aver fornito alcuna risposta all'automobilista il comune non ha neppure replicato al sollecito inviato a distanza di qualche settimana. Ma quello che risulta più grave per l'Autorità centrale è il fatto che l'amministrazione sia stata trovata impreparata a gestire una procedura di richiesta di accesso privacy. A questa necessità il comune ha infatti rimediato tardivamente adottando una specifica procedura per la gestione delle istanze degli interessati ai sensi del regolamento Ue 2016/679.

Fonte: Italia Oggi del 17 febbraio 2021

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