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Riconoscimento facciale: l’Italia è ultima in Ue per protezione della privacy
Dati biometrici nelle carte di identità (come le impronte digitali), telecamere di sorveglianza, software di riconoscimento facciale. Così l’Italia si aggiudica l’ultimo posto in Ue per protezione della privacy, secondo uno studio pubblicato da Comparitech. Ma spetta al parlamento aiutarla a risalire la classifica, trovando al più presto un accordo sulla nomina dell’Autorità per la protezione dei dati personali, spiega a Forbes Italia Luca Bolognini, presidente dell’Istituto italiano per la privacy:
Russia: telecamere 'intelligenti' a San Pietroburgo in grado di distinguere i passanti per etnia
Nel corso dell’anno 8mila delle 120mila telecamere che sorvegliano San Pietroburgo sembrano destinate a diventare più “intelligenti” – si fa per dire – perché capaci di riconoscere e classificare i passanti per etnia.
Ryanair accusata di violare la privacy degli utenti tramite il riconoscimento facciale per aumentare i propri profitti
Nel pieno della stagione estiva Ryanair finisce sotto i riflettori perché pare che stia violando il diritto dei propri clienti alla protezione dei dati, chiedendo loro di sottoporsi a un "processo di verifica" che prevede il riconoscimento facciale al momento della prenotazione. A segnalarlo è Noyb, un'organizzazione attiva nella difesa della privacy, che ha riportato il caso di una prenotazione di un volo Ryanair tramite l'agenzia di viaggi online eDreams, al termine della quale la compagnia aerea avrebbe inviato un'email richiedendo al passeggero di verificare la propria identità tramite il riconoscimento facciale.
Ryanair, clienti obbligati a registrarsi sul sito della compagnia low cost e indotti alla scansione del loro volto
L’organizzazione non profit noyb ha presentato un reclamo contro Ryanair, perché i clienti non solo sarebbero obbligati a registrarsi con un proprio account sul sito della nota compagnia low cost, ma dovrebbero anche sottoporsi a un processo di verifica che per molte persone comporta la scansione del volto senza alcuna ragionevole giustificazione.
Sanzione da 2,5 milioni di euro alla catena di supermercati che usava il riconoscimento facciale per scovare i clienti con pendenze con la giustizia
Il garante per la privacy spagnolo (AEPD) ha sanzionato una catena di supermercati per 2,5 milioni di euro per uso illecito di un sistema di videosorveglianza dotato di riconoscimento facciale che identificava il volto dei clienti raccogliendo una serie di dati biometrici che venivano automaticamente confrontati con una banca dati per determinare se il cliente aveva pendenze con la giustizia, bloccandone in tal caso l’ingresso e facendo scattare un allarme per richiedere l’intervento del personale della sicurezza.
Se non c'è il via libera del Garante Privacy il riconoscimento facciale nei Comuni resta un tabù
Quasi tutti i comuni hanno impianti di videosorveglianza urbana sempre più potenti ed in grado di riconoscere persone e comportamenti. Ma la raccolta e la conservazione dei dati biometrici ed in particolare il riconoscimento facciale restano ancora un tabù salvo che il comune ottenga un parere favorevole del Garante privacy.
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Telecamere intelligenti a Torino, il Garante della Privacy apre un’istruttoria
Il Garante per la protezione dei dati personali, riprendendo precedenti interlocuzioni, ha inviato una richiesta di informazioni al Comune di Torino su un nuovo sistema di videosorveglianza che, secondo notizie di stampa, utilizzerebbe anche l’Intelligenza Artificiale.
Tra riconoscimento facciale, scoring e data protection impact assessment
A partire dal 2020 il progetto di citizen score diventerà obbligatorio e, in Cina, il Social Credit System, da immaginario di serie tv, sarà a tutti gli effetti realtà. L’idea cinese si basa sull’attribuzione di uno Scoring (punteggio) ai cittadini (ma non solo) fondato su cinque fattori:
Truffe con il riconoscimento facciale: l’importanza della ‘vivezza’ per impedire grossolane falsificazioni delle caratteristiche biometriche
Una recente notizia comparsa sullo stampa internazionale riportava l’arresto in Brasile di una persona che otteneva fraudolentemente prestiti bancari. Fin qui si direbbe nulla di nuovo (purtroppo) ma è la tecnica utilizzata a destare interesse: Il truffatore dopo essersi procurato le fotografie di possessori di conti correnti bancari fruitori dei servizi di app mobile, posizionava le foto su di un manichino e in questo modo attraverso il riconoscimento facciale dell’app mobile della banca accedeva ai loro conti correnti bancari contraendo prestiti.
Ucraina, non è una buona idea usare un software vietato per stanare i nemici
Timeo Danaos et dona ferentes, sono le parole che Virgilio fa pronunciare a Laocoonte, per dissuadere, senza successo, i Troiani dall’accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai Greci. Sono parole che, egualmente senza successo, qualcuno magari avrà pronunciato – o avrebbe dovuto pronunciare – al Governo ucraino quando ClearviewAI, la società di riconoscimento facciale che batte bandiera americana, gli ha offerto gratuitamente i propri servizi per – stando a quanto ha riferito tra le prime la Reuters – “scoprire assassini russi, combattere la disinformazione e identificare i morti”.
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Camera dei Deputati: Artificial intelligence e sostenibilità
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