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Gira la voce tra alcuni reparti IT che le aziende che usano i servizi in cloud di Google, come la posta elettronica, gli applicativi office o il drive virtuale, siano completamente a norma: vero oppure falso? In effetti il CEO di Google ha rilasciato dichiarazioni che, da una superficiale lettura, danno adito a tutta una serie di implementazioni da parte di Google, con lo scopo di voler alzare l’asticella sulla protezione dei dati personali legandola ad alcuni strumenti messi a disposizione delle aziende clienti, il tutto proprio in funzione del decaduto Privacy Shield.

Negli ultimi anni, i dati sul cloud sono diventati il principale bersaglio degli attacchi informatici. Questo fenomeno ha portato la spesa per la protezione di questi dati al primo posto rispetto a tutte le altre voci di spesa per la sicurezza informatica. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla sicurezza dei dati sul cloud, diffuso dalla Thales.

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I servizi digitali sono la modalità primaria di fornitura delle prestazioni al cittadino da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Il percorso di transizione al cloud della PA garantisce affidabilità, sicurezza e sostenibilità nel tempo dei servizi pubblici. Il nuovo Regolamento, adottato da ACN con Decreto Direttoriale n. 21007/24 del 27 giugno 2024 è applicabile dal 1° agosto 2024,

Apple deve prestare assistenza alla vedova per il recupero dei dati dell'account iPhone del marito morto improvvisamente, "anche mediante consegna delle credenziali di accesso", perché la volontà di recuperare video e foto, anche dei e per i figli piccoli, rientra tra quelle "…ragioni familiari meritevoli di tutela" indicate dal Codice della privacy (Dlgs n. 101/2018). Lo ha deciso il Tribunale di Roma, ordinanza del 10 febbraio 2022 (Rgn 63936/21), accogliendo il ricorso di una mamma contro Apple Distribution International Limited.

L'Unione Europea lancia l'allarme, i nostri dati sono tutti nelle mani di Microsoft. Il Garante europeo per la protezione dei dati (Edps) ha redatto una requisitoria feroce, nella quale si spiega che oggi i dati personali, legali, finanziari, politici e commerciali dei 46 mila funzionari delle istituzioni europee, dalla Commissione alla Banca centrale europea, sono nelle mani di Microsoft.

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Qualche giorno orsono Microsoft ha fornito una spiegazione di come un gruppo di cyber criminali vicini al governo di Pechino sarebbe riuscito a violare svariati account di posta elettronica del governo degli Stati Uniti.

Qual è la corretta qualificazione soggettiva, dal punto di vista della normativa 'data protection', di un cloud provider? E' un responsabile o piuttosto un titolare del trattamento? L'argomento è stato oggetto di numerose riflessioni e dibattiti nel corso del tempo e, alla luce delle disposizioni del Regolamento UE 2016/679, merita di essere ulteriormente sviscerato e, per quanto possibile, definito.

Parere favorevole del Garante Privacy sullo schema di Regolamento per le infrastrutture digitali e per i servizi cloud della PA. Lo schema di decreto, predisposto dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), sostituisce l’atto adottato in precedenza dall’Agenzia per l’Italia digitale (AGID).

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