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È intervenuto il 17/2/2021 il provvedimento dell'AGCM con il quale è stata irrogata a Facebook (nel dettaglio, Facebook Ireland Ltd. e la sua controllante Facebook Inc.) una sanzione di complessivi sette milioni di euro per le pratiche commerciali scorrette poste in essere non informando adeguatamente gli utenti delle finalità commerciali sottese alla raccolta dei loro dati personali.

«La libertà di espressione è sovrana, ma ci sono momenti in cui i contenuti possono essere in contrasto con autenticità, sicurezza, privacy e dignità. Alcune forme di libera parola possono mettere a rischio l'abilità di altre persone di esprimersi liberamente. Quindi bisogna trovare un bilanciamento». Con queste parole Facebook ha annunciato ieri il lancio di un non facilmente traducibile “Indipendent Oversight Board”, una sorta di “consiglio globale di supervisione” che si autodefinisce indipendente.

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"Mister Zuckerberg, lei dove ha dormito questa notte?", chiede, tagliente, il senatore al giovane padrone di Facebook. L'altro, sorpreso, replica: «Scusi, non è una notizia rilevante per il nostro incontro!». Ma il senatore insiste: "E con quale carta di credito ha pagato il conto?". "Questi non sono affari suoi!", sbotta il re di Menlo Park, l'uomo che fino a pochi mesi fa si sentiva unto dal signore e predestinato alla Casa Bianca ed ora è nell'angolo. E fa male a spazientirsi, perché il senatore (durante l'audizione pubblica a Washington sullo scandalo delle mail dei visitatori vendute alla società di persuasione politica occulta Cambridge Analytics) lo infilza come un tordo: "Infatti, mister Zuckerberg. Lei non vuol dirmi queste cose, ma tutti gli utenti di Facebook, senza volerlo, a lei gliele dicono!".

Facebook ci ascolta. Il social network di Menlo Park ha pagato centinaia di collaboratori esterni per far trascrivere le chat audio fra gli utenti di Messenger, in modo da avere un testo (quindi dei dati trascritti) anche quando un testo non c'era. Lo ha rivelato l'agenzia Bloomberg, e la stessa Facebook è stata costretta ad ammettere la pratica. Un portavoce della società californiana ha comunque garantito che il tutto è stato interrotto circa una settimana fa, e non vi è intenzione di riprendere questa strada.

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Il terremoto che ha colpito Facebook non si ferma. Dopo lo scandalo legato allo sfruttamento dei dati personali di oltre 50 milioni di utenti da parte della società Cambridge Analytica per veicolare messaggi pubblicitari mirati durante la campagna elettorale americana, ora emerge un nuovo caso, che riguarda gli smartphone Android e le app di Messenger e Facebook Lite. Applicazione che registrerebbero tutte le telefonate e i messaggi inviati e ricevuti attraverso i telefoni con sistema operativo di Google.

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I dati personali di 29.000 dipendenti di Facebook contenuti all’interno di alcuni hard disk non criptati sono stati rubati dall'auto di uno dei responsabili del personale dell’azienda di Menlo Park. Il manager della multinazionale che ha sede a Menlo Park, in California, ha infatti lasciato una valigetta all’interno nella valigetta all'interno della sua vettura, in cui insieme ad altri oggetti c'erano anche gli hard disk contenente i dati del personale, comprese le coordinate bancarie dei dipendenti, nomi, indirizzi ed altre informazioni riservate.

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Un paio di settimane fa, Facebook ha denunciato di aver subito un attacco hacker importante. Una cinquantina di milioni gli account coinvolti, con i token di accesso di 90 milioni di utenti sconnessi per bloccare l’eventuale intrusione dei cybercriminali. Ora il dato è stato aggiornato al ribasso, ma gli account colpiti sono pur sempre 30 milioni. Un attacco che ha addensato ulteriori e pesanti nubi sulla sicurezza del social network, già provata dallo scandalo Cambridge Analytica. Adesso, Guy Rosen, VP of Product Management di Facebook, ha reso noti i dettagli dell’attacco durante una call coi giornalisti, dicendo che l’azienda ha lavorato 24 ore su 24 per indagare sul problema riscontrato.

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Meta, un ospedale e un’organizzazione non-profit sono state denunciate da alcuni utenti statunitensi per aver raccolto illegalmente dati sanitari, successivamente utilizzati per visualizzare inserzioni personalizzate su Facebook. Si tratta di un’enorme violazione della privacy attuata sfruttando il codice che l’azienda di Menlo Park offre agli sviluppatori per monitorare le attività dei visitatori sui siti web. La class action è stata presentata presso un tribunale della California.

La denuncia arriva dal sito specializzato thenextweb.com. «Facebook utilizza a vostra insaputa la fotocamera dell'iPhone». Ecco nel dettaglio il bug scoperto da alcuni utenti americani. Uno di loro, Joshua Maddux, ha postato su Twitter il video di quello che sembra effettivamente un bug pericoloso per la privacy delle persone che utilizzano l'app di Facebook.

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Un miliardo e mezzo di utenti Facebook, che pur non essendo europei avrebbero avuto la possibilità di essere protetti dalle nuove norme europee sulla privacy, non godranno di tale beneficio. Dal prossimo mese, quando sarà pienamente applicabile il nuovo Regolamento europeo sulla privacy (Gdpr), saranno infatti soggetti a nuovi termini di servizio della piattaforma e, invece di ricadere come oggi sotto Facebook Irlanda (quartier generale per utenti europei e non-europei ad esclusione di Usa e Canada), saranno spostati sotto Facebook Usa.

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TV9, il presidente di Federprivacy alla trasmissione 9X5

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