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L’FBI ha pubblicato il proprio rapporto annuale sulla criminalità informatica negli Stati Uniti, rilevando un numero record di denunce e perdite finanziarie nel 2020 rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno, l’Internet Crime Complaint Center (IC3) ha ricevuto 791.790 denunce (+69% rispetto al 2019) di sospetti crimini su Internet che hanno causato perdite per oltre 4 miliardi di dollari.

Finastra, una società multinazionale che fornisce soluzioni tecnologiche a banche di tutto il mondo ha dichiarato di aver dovuto fermare tutti i propri principali servizi a seguito di una violazione della sicurezza. A renderlo noto è stata la stessa società, che inizialmente non aveva menzionato la causa dell'interruzione, ammettendo poi di aver subìto un attacco ransomware:

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I cyberladri di dati tributari innescano la miccia della richiesta di risarcimento del danno da parte delle vittime. Ma a pagare i danni non sono gli hacker o ricattatori informatici, che hanno enormi chance di rimanere nell'ombra. L'alea dell'indennizzo, infatti, incombe di fatto solo su chi detiene i dati nei propri computer e server, cioè imprese, pubbliche amministrazioni e professionisti attaccati dai cibercriminali e, quindi, per altro verso, vittime anch'esse della delinquenza elettronica. Senza contare che ogni data breach (violazione della sicurezza da cui deriva una violazione dei dati) apre le porte non solo alle richieste di indennizzo da parte degli interessati, ma anche alle sanzioni del Gdpr.

Il mondo del ransomware è vario e articolato. Benché tutti gli esemplari di questo tipo di malware abbiamo il principale scopo è di farsi pagare un riscatto in cambio dei file sequestrati, alcuni sono più riguardosi nei confronti delle vittime.

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Continua a salire la minaccia degli attacchi ransomware alla cybersecurity a livello globale. A dirlo è il Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche pubblicato il 18 aprile 2023 da Thales e condotto su circa 3 mila professionisti IT provenienti da organizzazioni pubbliche e private di 18 diversi paesi, tra cui l'Italia.

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ll lavoro congiunto delle forze di polizia internazionali ha permesso di porre fine alle attività di Lockbit, il "più dannoso" gruppo criminale informatico al mondo. Si tratta del gruppo di hacker che, grazie all'omonimo ransomware aveva colpito numerose aziende e istituzioni a livello globale.

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E' in tilt da alcuni giorni il sistema di posta elettronica e l’intera operatività dei server del Comune di Brescia. Come si legge nella nota pubblicata nello stesso sito istituzionale della pubblica amministrazione lombarda, la causa della paralisi è un attacco ransomware avvenuto il 30 marzo, e la richiesta di riscatto per fornire la chiave di sblocco avanzata dai criminali informatici per restituire la disponibilità dei dati è di 26 Bitcoin, l’equivalente al cambio odierno di 1,3 milioni di euro.

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E’ tornato online il Registro Elettronico utilizzato da molte scuole italiane a seguito del ransomware che aveva colpito Axios Italia nel week end di Pasqua. A darne la notizia è la stessa società sul proprio sito web con un annuncio pubblicato la sera del 10 aprile. Nei giorni scorsi Axios aveva reso noto di esservi rivolta agli esperti informatici di Swascan e di Momit per risolvere i guai causati dal pericoloso virus progettato per criptare tutti i dati, bloccarli, e poi chiedere un riscatto per restituirne la disponibilità ai legittimi titolari.

Un cyber-attacco sferrato su scala globale avrebbe il potenziale di causare danni per quasi 200 miliardi di dollari. A delineare lo scenario è il progetto Cyber Risk Management, un'iniziativa di Singapore specializzata in rischi informatici, di cui fanno parte gli assicuratori Lloyd e Aon. Stando allo studio, un cyber-attacco globale che sfrutta il ransomware - e cioè il virus che "prende in ostaggio" i sistemi informatici per ottenere un riscatto - potrebbe costare 193 miliardi di dollari e colpire oltre 600mila aziende a livello mondiale.

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Mentre “Immuni” fa il suo esordio sugli store di Apple e Google, una campagna di hacking che prova a sfruttare questo evento investe l’Italia. A renderlo noto è l’Agid-Cert, la struttura del governo che si occupa di cybersicurezza. Non si ha contezza, al momento, di quanti cittadini siano realmente coinvolti e a rischio. Ma la storia è abbastanza emblematica, e necessita di grande attenzione.

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Camera dei Deputati: Artificial intelligence e sostenibilità

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