Le imprese digitali devono riguadagnare la fiducia degli utenti
Il 28 gennaio è stata la Giornata europea della protezione dei dati personali istituita dal Consiglio d'Europa per sensibilizzare e promuovere l'importanza della privacy e della protezione dei dati, e nell'occasione, il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, ha pubblicato un suo video messaggio sul sito della principale associazione professionale dei professionisti del settore iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013.
Nelle sue considerazioni, Bernardi sottolinea che “tutelare la privacy delle persone significa proteggerle”, e questo vale specialmente per i soggetti più vulnerabili come i minori online, plaudendo all'operato dell’Autorità Garante, che a seguito dei recenti fatti di cronaca riguardanti il caso della bambina di Palermo “sta coraggiosamente conducendo accertamenti nei confronti di noti social come Tik Tok, Instagram, e Facebook”.
Il presidente di Federprivacy osserva inoltre che negli ultimi anni gli scenari sono rapidamente cambiati, e “lo sfruttamento indiscriminato dei dati personali ha generato la diffidenza degli utenti nei confronti di internet”, e perciò le aziende che vogliono cogliere le opportunità del mercato digitale devono rivedere le loro strategie di business finora concentrate nella monetizzazione del valore dei dati personali, e puntare invece su etica e trasparenza per riguadagnare la fiducia degli utenti.
Se fino a poco tempo fa si affermava che “i dati personali sono il nuovo petrolio – afferma Bernardi - occorre aggiustare il tiro, perché adesso è la privacy come valore la nuova fonte di ricchezza per le aziende che la rispettano”. Non basta quindi rispettare le regole del Gdpr per evitare sanzioni, ma le imprese digitali devono quindi mettere l’utente al primo posto.