Risparmiateci almeno i droni...
L'Asl Rm3 della Regione Lazio di Nicola Zingaretti aveva avuto l'ultima delle ideone sul Covid: per questo week end era pronta a lanciare sul cielo di Ostia un drone in grado di misurare a distanza la temperatura dei bagnanti. Sarebbe planato sulla riva del mare e sulla testa di chi ignaro era lì per prendere l'ultimo scampolo di tintarella. Quindi un controllo a distanza della gente non chiesto né previsto dalle leggi vigenti, che riporta indietro agli albori della pandemia con quei droni che in un filmato implacabilmente inseguivano una contadina coreana intimandole di rientrare a casa e non uscire per i campi.
Non è chiaro a chi sia venuta in mente questa ultima follia che a dire il vero anche in Italia non è inedita, visto che a marzo ed aprile dell'anno scorso qualche amministratore locale aveva avuto questa bella pensata, subito fermato dai sacrosanti tuoni e fulmini del Garante della Privacy. Ma allora si era tutti un po' fuori di nervi davanti all'esplosione di questo virus sconosciuto, negato e poi drammaticamente sottovalutato.
Ora che ragione mai ha la Asl di mettersi a controllare la coda di vacanzieri in gran parte vaccinati, tamponati, incastrati ormai da un anno e mezzo nella emergenza sanitaria? Per fortuna dei bagnanti questa sciagurata iniziativa per cui la sanità di Zingaretti aveva addirittura gonfiato il petto con tanto di manifesto pubblicitario è inciampata nelle bizze del meteo. Il drone che avrebbe dovuto sezionare la folla sul bagnasciuga per cinque ore sabato e altre cinque domenica non può levarsi in volo sotto una pioggia tanto più se consistente.
E le previsioni per sabato (pioggia e temporali anche forti) costringono tutti a rinviare il controllo, che sarebbe inutile perché nessuno va al mare con un tempo così. Resta però la pessima idea dai risvolti misteriosi: avessero trovato mai qualcuno con la temperatura oltre i 37 (e ci fosse stato il solleone sarebbe stato caso assai frequente), avrebbero mandato un'ambulanza con gli uomini in tuta e scafandri bianchi a prelevare il malcapitato e la sua famiglia? E da lì tracciamento, quarantene e tutta la trafila?
(Nella foto: Franco Bechis, Direttore de Il Tempo)
Siamo in grado di dare una notizia a Zingaretti, al suo assessore alla Sanità e ai dirigenti non solo di quella, ma di tutte le Asl laziali: già a giugno il mitico Cts, sollecitato da uno dei suoi componenti, aveva a lungo discusso sulla misurazione della febbre arrivando alla conclusione che non fosse più misura né utile né necessaria ormai e quindi dovesse essere tolta dagli ultimi protocolli che ancora l'avessero contenuta.
Evidentemente quando – ed è raro- la presa si allenta un po', i nostri politici e governanti che in altre occasioni utilizzano i responsi del Cts come fossero Vangelo in questo caso fanno orecchie da mercanti. Questa volta ha salvato tutti il nuvolone alla Fantozzi (a meno che il maltempo non sia una scusa per innestare la retromarcia), ma consiglierei al presidente della Regione di intimare il ringraziamento all'azienda che aveva offerto gratuitamente il suo drone per l'avventura e di fare riporre nel cassetto la tentazione di spiare le vite degli altri in questo modo così odioso e del tutto ingiustificato. Che non voli questo week end per i fulmini naturali, e non lo faccia in nessuna altra occasione: manca davvero questo sulla testa della libertà di questo Paese.
Stanno per arrivare dopo mille contraddizioni e strafalcioni e senza lo straccio di una spiegazione (Mario Draghi non ne ha offerta alcuna) i vaccini obbligatori per tutti, i green pass che a quel punto sarebbero da cestinare, invece obbligatori ancora di più anche per andare in toilette e speriamo almeno che a fronte di queste catene non ne scattino altre che dissero non avremmo mai più visto e invece - bei bugiardi- hanno già iniziato a stringere al collo la Sicilia e minacciano di farlo pure con altre Regioni. Risparmiateci almeno i droni...
di Franco Bechis (Il Tempo, 3 settembre 2021)