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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Digital Services Act, sei mesi di tempo per adeguarsi
Dopo l’accordo raggiunto la scorsa primavera tra le istituzioni europee, il Regolamento UE 2022/206 (Digital Services Act) è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’UE del 27 ottobre 2022, con sei mesi di tempo per adeguarsi e sanzioni fino al 10% del fatturato per le organizzazioni rientranti negli obblighi che non rispetteranno le regole.
Recepimento della Direttiva UE 2019/2161: un freno alle recensioni online fasulle o pilotate
Alt alle recensioni on line fasulle o pilotate di prodotti o servizi e filtri ad hoc per stanare quelle false che cercano di intrufolarsi tra quelle genuine; alla luce del sole le pubblicità nei risultati di ricerca in rete e piena trasparenza pre-contrattuale sui contenuti e servizi digitali quanto a garanzie, assistenza, compatibilità ed interoperabilità. Sono i tratti più significativi della miniriforma del codice del consumo (dlgs 206/2005) dovuta al decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/2161, approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri il 23 febbraio 2023.
Senza fiducia degli utenti il mercato digitale viaggia con il freno a mano tirato
Se come è emerso di recente dal rapporto "Digital Economy Report", stilato dall'United Nations Conference on Trade and Development, l'economia digitale nel suo insieme vale più del 15% dell'intero Pil mondiale, l'Europa si deve invece accontentare di un tozzo di pane, mentre l'Italia raccoglie al momento solo le briciole.
Web pieno di trabocchetti sulla privacy e in cerca di trasparenza
Grazie al principio della “trasparenza” introdotto dal Gdpr, ora gli utenti hanno il diritto di ottenere in modo facilmente accessibile tutte le informazioni che riguardano il trattamento dei propri dati personali, che siti web ed app dovrebbero fornire loro in modo conciso, facilmente comprensibile, e spiegate con un linguaggio semplice e chiaro (per approfondimenti vedasi la Circolare 7-2020). Tuttavia, nonostante le multe fino a 20 milioni di euro o addirittura fino al 4% del fatturato che rischiano i trasgressori che non rispettano le disposizioni del Regolamento europeo sulla privacy, è una cerchia ancora limitata quella di siti e app a cui gli utenti possono riconoscere abbastanza fiducia da fornire senza troppa apprensione le loro informazioni personali o i dati della propria carta di credito.