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Un avvocato che ha risposto in ritardo a una richiesta di accesso dei suoi dati non è stato sanzionato dal Garante pur violando il GDPR per aver oltrepassato i termini concessi, perché il danno è stato ritenuto minimo, e per questo ha ricevuto “solo” un ammonimento dall’autorità.

Le richieste di accesso ai dati possono essere messe in lista d’attesa. È uno degli effetti della situazione emergenziale dovuta al contagio Covid-19. Anche se per arrivare a questo risultato interpretativo la strada è, come al solito, tortuosa. Si prenda il caso, purtroppo, comune di una organizzazione in cui i dipendenti sono in cassa integrazione per un lungo periodo o istituti simili. Per quanto la tecnologia di appoggio allo smart working dovrebbe sopperire, non è detto che gli archivi siano facilmente ed integralmente raggiungibili.

Con il provvedimento n. 318 del 18 luglio 2023, il Garante ha ribadito che la risposta all’esercizio del diritto di accesso da parte dell’interessato deve essere tempestiva, completa e specifica, escludendo che possa ritenersi sufficiente fare ricorso a formule generiche.

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