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Privacy e controlli sul lavoro: la problematica dell’uso promiscuo degli strumenti aziendali
Uno fra gli ambiti di maggiore novità in materia di controlli datoriali, continua certamente ad essere rappresentato dal c.d. Jobs Act e – più nello specifico – dal particolare regime di legittimità assegnato ai controlli effettuati sui beni strumentali affidati al dipendente in ragione delle sue mansioni.
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Privacy e gestione del personale, la nuova edizione del manuale per la protezione dei dati in ambito di lavoro
Sarà disponibile da gennaio nelle migliori librerie giuridiche la nuova edizione 2024 del libro “Privacy e gestione del personale”, a cura di Nicola Bernardi e Andrea Sitzia con l'introduzione di Ginevra Cerrina Feroni, Vice Presidente del Garante della protezione dei dati personali, edito da Teleconsul con il patrocinio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro.
Processo disciplinare e protezione dei dati personali
Le sanzioni disciplinari sono comminate esclusivamente dal datore di lavoro di norma per tramite l’ufficio personale, sulla base del contratto di lavoro (eventualmente integrato) ed a seguito di accordi con le parti sociali. Non va però dimenticato che INAIL/INPS, e ATS rivestono il ruolo di pubblici ufficiali e nel caso di ispezione possono sanzionare anche il lavoratore per mancata ottemperanza alla normativa (ad esempio non indossa i DPI previsti) così come il datore di lavoro per mancata sorveglianza.
Proteggere i dati personali del lavoratore è oggi l’irrinunciabile ed ultimo veicolo per salvaguardarne la dignità
Che impatto ha l’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro? Possiamo dire che esiste oggi una vera e propria ricca casistica su questo argomento, che delinea un orientamento che il Garante e le Corti hanno tracciato e anche modificato negli ultimi anni, adeguandolo al progresso scientifico e pure a un diverso sentire sociale delle generazioni di nativi digitali affacciatesi in un mondo del lavoro completamente diverso e molto distante da quello del passato.
Pubblicare i dati personali dei propri dipendenti può costare un pesante risarcimento dei danni
Se un documento con dati personali viene pubblicato per un errore materiale o anche per poco tempo, il titolare del trattamento deve risarcire per il danno cagionato alla persona. Nella vicenda trattata dalla Corte di cassazione nella recente ordinanza 13073/2023 un ente pubblico aveva proposto ricorso per cassazione contro la sentenza con la quale il Tribunale l'aveva condannato a risarcire i danni cagionati a una propria dipendente a causa di un trattamento illecito di dati personali.
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Pubblicare il numero di matricola di un dipendente nell'albo pretorio può costare caro al comune
Pubblicare all'albo pretorio online anche solo un numero di matricola di un dipendente in contenzioso con l'ente può costare caro al comune. Anche se esiste un obbligo di pubblicazione infatti è sempre opportuno oscurare ogni riferimento personale per non incorrere in sanzioni privacy.
Può essere sanzionata la società che non disattiva l'email aziendale dell'ex dipendente
L'ex dipendente insoddisfatto per la mancata disattivazione dell'account di posta elettronica può proporre un reclamo al Garante. Se anche in questo caso il datore di lavoro non si attiva tempestivamente scatterà una visita ispettiva della Guardia di finanza per verificare tutti i dettagli della doglianza aggravando l'effetto sanzionatorio finale.
Quando è lecito controllare la posta elettronica aziendale di un dipendente senza violare la sua privacy?
Una recente sentenza del Tribunale di Genova, relativa a una dipendente licenziata dopo che il datore di lavoro controllando la sua email aveva scoperto che aveva inviato verso terzi dati riservati, permette di approfondire il tema della liceità delle verifiche sull’email di un lavoratore dipendente anche per scopi difensivi.
Questionari per candidature di lavoro con domande indiscrete, si rischia violazione Gdpr
Se state cercando lavoro e notate che nei questionari delle procedure di selezione del personale vi vengono fatte un po’ troppe domande, e magari qualcuna anche indiscreta, talvolta chi ha il compito di assumervi potrebbe davvero esagerare, rischiando pure una sanzione per violazione della privacy.
Rapporto di lavoro: quali sono i princìpi che il datore di lavoro deve rispettare nel trattamento dei dati personali dei propri dipendenti?
Nel trattamento di dati personali per scopi di lavoro devono essere garantiti il rispetto della vita privata e la protezione dei dati personali, segnatamente al fine di consentire il libero sviluppo della personalità del dipendente ed opportunità di rapporti personali e sociali sul luogo di lavoro. I datori di lavoro devono ridurre al minimo il trattamento di dati personali, limitandolo ai dati necessari per lo scopo perseguito nel singolo caso (principio della limitazione delle finalità).