Giappone: hacker infiltrati per 9 mesi nei sistemi informativi dell’Agenzia nazionale per la cybersecurity
Per ben 9 mesi gli hacker si sono infiltrati nei sistemi informativi dell’Agenzia nazionale per la cybersecurity giapponese (NISC). A renderlo noto è stato il Financial Times, citando tre fonti governative e private che hanno informazioni sul tema.
Lo scorso 4 agosto il NISC aveva annunciato di essere rimasto vittima di un data breach che aveva reso pubbliche alcune conversazioni internet via email rivelando anche informazioni personali di partner nazionali e internazionali dell’agenzia, ma alla luce delle ultime scoperte la situazione sembra più grave di quello che sembrava.
Dietro l’attacco, cominciato nell’autunno del 2022 e individuato solo a giugno 2023, sembra esserci un gruppo di hacker finanziato dal governo cinese.
Il governo cinese ha però respinto le accuse sottolineando che le comunicazioni dell’agenzia non avevano mai menzionato la Cina, e ha invece avvertito Tokyo di fare attenzione agli Stati Uniti.
Il ministro degli esteri cinese ha infatti affermato: “Wikileaks ha rivelato che in passato gli Usa hanno condotto operazioni di cyberspionaggio contro il Giappone, e anche contro i membri del consiglio dei ministri. Non è che il NISC sta guardando nella direzione sbagliata?”
Come riporta il Financial Times, il comparto di cybersecurity giapponese sta soffrendo molto per la carenza di personale con esperienza, e a fine marzo il gruppo di sicurezza aveva infatti solo 900 membri, un numero troppo basso, soprattutto se paragonato ai 30.000 membri della controparte cinese.