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Smart assistant, i consigli del Garante Privacy per un uso informato e consapevole

“Gli assistenti digitali possono raccogliere e memorizzare una grande quantità di dati personali, non solo relativi all’utilizzatore diretto, ma a chiunque si trovi nello stesso ambiente”. Lo spiega il Garante della Privacy sul proprio sito istituzionale con un vademecum contenente una serie di consigli per un “uso informato e consapevole” di questi strumenti, “per tutelare in modo adeguato i nostri dati personali e quelli di tutte le persone che entrano, volontariamente o meno, nel campo di azione degli assistenti digitali”.


Il primo consiglio riguarda l’essere informati su “come vengono trattati i dati”. “E’ bene leggere con attenzione l’informativa sul trattamento dei dati personali, che deve sempre essere disponibile” per cercare di capire quali e quante informazioni saranno acquisite direttamente dall’assistente digitale, cia microfono o telecamera; come potrebbero essere utilizzati o trasferiti a terzi; chi e come potrebbe ricevere i dati raccolti; dove sono conservati e per quanto tempo.

“Non dire troppe cose allo smart assistant”. Secondo il Garante, è meglio fornire solo le informazioni specificamente necessarie per la registrazione e attivazione, utilizzando pseudonimi per gli account, soprattutto se riferiti a minori.

“Meglio evitare di utilizzare l’assistente digitale per memorizzare informazioni delicate come quelle relative alla propria salute, le password, i numeri delle carte di credito”.

Tra i suggerimenti anche quello di disattivare il dispositivo, quando non viene utilizzato. Quando è acceso ma non viene utilizzato, l’assistente digitale è in uno stato detto di passive listening, una sorta di ‘dormiveglia’ da cui esce non appena sente la parola di attivazione che abbiamo scelto.

Tra le precauzioni suggerite, quella di “scegliere con cura la parola di attivazione”, evitando parole di uso frequente che possano portare “attivazioni involontarie”. Per evitare ogni possibile acquisizione e trasmissione non desiderata di dati, quando non si usa l’assistente digitale si può anche decidere di disattivare il microfono o la videocamera o entrambi gli strumenti, oppure “disattivare del tutto l’assistente digitale” o spegnere direttamente il dispositivo che lo ospita.

Da non dimenticare il fatto che gli assistenti digitali sono parte dell’Internet delle cose (IoT). In quanto tali non si limitano ad essere in connessione con la rete, ma sono anche in grado di “dialogare” con altri dispositivi IoT.

Importante, per limitare il trattamento dei dati personali, cancellare periodicamente la cronologia delle informazioni in esso registrate, o quantomeno eliminare dalla cronologia alcune tipologie di dati.

Buona regola di base è impostare password di accesso complesse, cambiandola periodicamente e verificando se sul dispositivo siano presenti sistemi di protezione anti-virus.

Note Autore

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Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati personali, iscritta presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

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