Nuovi vertici del Garante Privacy: chi sono i quattro componenti che guideranno l'Autorità per il prossimo settennato
Dopo oltre un anno di attesa dalla scadenza dell’attuale Collegio del Garante per la privacy, rimasto finora in carica in regime di “prorogatio”, martedì 14 luglio 2020 i due rami del Parlamento hanno eletto i quattro nuovi componenti che guideranno i vertici dell’Autorità per la protezione dei dati personali nel prossimo settennato.
I due membri nominati dal Senato sono Agostino Ghiglia (con 123 voti), giornalista ed ex deputato, e il giurista Pasquale Stanzione (121 voti), professore di diritto privato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Salerno.
La Camera dei deputati ha invece eletto la professoressa Ginevra Cerrina Feroni (209 voti), docente di diritto costituzionale Italiano e comparato presso la facoltà di scienze giuridiche dell’Università di Firenze, e Guido Scorza (237 voti), avvocato cassazionista specializzato in diritto delle nuove tecnologie, privacy e proprietà intellettuale, noto esperto della materia che la comunità di addetti ai lavori di Federprivacy ha potuto apprezzare negli anni per i suoi contributi ed i suoi interventi agli eventi organizzati dalla principale associazione professionale italiana di addetti ai lavori del settore della protezione dei dati personali.
In base a quanto previsto dall’art. 153 del Codice della Privacy, che richiede una “comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali, con particolare riferimento alle discipline giuridiche o dell'informatica”, è sicuramente Scorza quello che più risponde ai requisiti per assumere la carica di presidente dell’Autorità.
D’altra parte, secondo l’art. 3 del Regolamento n. 1/2000 sull’organizzazione e il funzionamento dell’ufficio del Garante, i componenti del nuovo collegio eleggono nel loro ambito il presidente con voto a maggioranza, "ma in caso di parità diventa presidente il componente più anziano di età”, e in questo caso è Pasquale Stanzione, classe 1945, quello che potrebbe assumere la presidenza per i prossimi sette anni dell’Autorità per la privacy.