Buongiorno, ho un dubbio sui servizi di url shortener: tecnicamente, quando un utente clicca su un link generato da uno di questi servizi (per esempio tinyurl che viene usato anche da Federprivacy) sta effettuando una chiamata a un sito terzo che accedendo allo user agent tratta suoi dati personali quali per es. l'indirizzo IP, per poi essere reindirizzarlo al sito di destinazione originariamente richiesto.
I dati degli utenti sono utilizzati per tracciare il numero di click, i referral, i browser utilizzati, l'area geografica ecc. da restituire al proprietario
Il problema è che l'utente crede di collegarsi al mio sito quando in realtà passa attraverso un altro sito che non conosce, che non riesce neanche a vedere e del quale pertanto non ha alcuna cognizione in termini di informativa né delle modalità per esercitare i propri diritti.
Secondo voi, per usare questi servizi, sopratutto quando sono utilizzati da imprese, come sarebbe opportuno procedere per essere conformi al GDPR?
Grazie mille, Lorenzo Armezzani