Sull'utilizzo di smartphone e dispositivi elettronici aziendali, cosiccome su simcard aziendali da parte dei dipedenti bisogna prestare molta attenzione, perchè sono sempre più numerosi i casi che originano contenziosi del lavoro e sanzioni da parte delle autorità. Ne è un esempio la multa del Garante per la privacy rumeno riguardante il caso di un dipendente che di sua iniziativa utilizzava WhatsApp per farsi inviare i documenti di identità dai clienti, e in cui l'Autorità ha contestato ad una banca il fatto di non aver implementato adeguate misure tecniche e organizzative per assicurare un livello di sicurezza adeguato al rischio del trattamento, e per garantire che i propri dipendenti, in qualità di soggetti autorizzati ad avere accesso ai dati che agiscono sotto l’autorità dell’istituto bancario, li elaborassero solo su sua richiesta e in conformità alle istruzioni impartite. (Vedasi l'
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). Nel caso da lei illustrato, secondo quello che si comprende dalla sua descrizione, pare chiaro che si tratta di un utilizzo non lecito del dipendentie della simcard aziendale esclusivamente dedicata alle attività lavorative, e questo potrebbe far correre all'azienda un rischio simile alla banca rumena di incorrere in conseguenti sanzioni per violazioni del Gdpr. Per quanto riguarda però il rapporto con i dipendenti, si badi bene che è indispensabile che questi abbiano ricevuto chiare istruzioni sull'utilizzo di dispositivi aziendali ed eventuali BYOD e che queste siano note ed accessibili, generalmente esposte nei regolamenti aziendali su intranet, bacheche, oppure su un documento firmato per accettazione dai dipendenti utilizzatori), perchè in caso contario si rischia che qualsiasi provvedimento disciplinare (licenziamento incluso) venga poi impugnato ed annullato. Prima di fare una contestazione disciplinare, è quindi necessario verificare la conformità e la conguità di tutte le policy aziendali. Sull'utilizzo a cui si fa riferimento di chat degli altri dipendenti con la propria simcard, si aprono scenari ancora più complessi che possono essere un vero e proprio campo minato per l'azienda che intendesse intervenire, perchè nel diritto del lavoro si fa presto a passare dalla parte della ragione a quella del torto.
Cordiali saluti
Nicola Bernardi