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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Elon Musk e oltre 1.000 fra ricercatori e manager chiedono una “pausa” di sei mesi nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati come ChatGPT - l’intelligenza artificiale generativa finanziata da Microsoft - per fermare quella che definiscono una «pericolosa» corsa agli armamenti.

È ora disponibile la nuova edizione 2023 della mini guida “Privacy Primi Passi” edita da Federprivacy pensata per spiegare i requisiti basilari del Gdpr agli autorizzati al trattamento di dati personali ed altri addetti ai lavori che non sono professionisti esperti della materia, ma che a motivo delle loro mansioni lavorative devono conoscere come proteggere i dati personali e trattarli in modo conforme alla normativa.

Gli algoritmi e le piattaforme si stanno prendendo la vita dei nostri figli? adolescenti e perfino bambini hanno patologie sempre più diffuse legato all’uso di alcune piattaforme digitali e si tratta ormai di un problema di salute pubblica.  Nella puntata di PresaDiretta andata in onda su Rai Tre lo scorso 20 marzo, il programma di Riccardo Iacona e di Cristina De Ritis ha intrapreso un viaggio tra gli adolescenti per capire il loro rapporto con i social con risultati allarmanti.

L’introduzione di un sistema di timbratura per rilevare le presenze, con terminale biometrico (rilevamento delle impronte digitali), per dipendenti e collaboratori, con lo scopo di registrare l’accesso e la presenza in azienda, è un trattamento illegittimo di dati, perché privo di valida base giuridica, oltre che contrario ai principi di liceità, necessità e proporzionalità. È il principio contenuto nell’ordinanza ingiunzione del 22 novembre del 2022, pronunciata dal Garante della Privacy a conclusione di un procedimento sanzionatorio avviato contro una società, che offre lo spunto per analizzare l’uso di dati biometrici nell’ambito del rapporto di lavoro.

Il vishing è una forma di truffa sempre più diffusa con cui i criminali utilizzano il telefono come strumento per appropriarsi di dati personali, specialmente informazioni bancarie o legati alle carte di credito, e poi sottrarre somme di denaro più o meno ingenti.  Di solito le vittime vengono contattate telefonicamente da finti operatori (di banche o di società che gestiscono bancomat o carte di credito) che usano la scusa di presunte “anomalie” chiedendo alle persone di collaborare per adottare “procedure di sicurezza”, che in realtà nascondono delle trappole. Per questo il Garante della Privacy ha pubblicato una guida per difendersi dal vishing.

Ai fini della diffamazione a mezzo mail – dunque con invio a più destinatari – è sufficiente la mera conoscibilità della comunicazione mediale, non essendo dirimente che la mail sia stata effettivamente 'aperta', risultando invece necessario che sia stata scaricata dal sistema. Lo ribadisce la Cassazione con la sentenza n. 12511 depositata il 24 marzo 2023.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling promosso da associazioni di committenti, call center, teleseller, list provider e associazioni di consumatori. Il Codice acquisterà efficacia una volta conclusa la fase di accreditamento dell’Organismo di monitoraggio (Odm) e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Gli hacker sono riusciti a trafugare dati personali di alcuni dipendenti del “Pension Protection Fund” sfruttando le vulnerabilità di un tool molto diffuso per il trasferimento dati di terze parti. A rivelarlo è il sito di Bloomberg.

Il Dlgs 24/2023, attuativo della direttiva europea sul whistleblowing, opera un cambio di rotta sul tema, oggi centrale nell’ordinamento e prima, invece, ritagliato in soli tre commi di una disposizione focalizzata su tutt’altro, poiché inserita nel Dlgs 231/2001 relativo alla responsabilità da reato degli enti.

Da quasi tre anni l'India ha vietato TikTok a causa delle tensioni geopolitiche, ma a tutt’oggi i dati personali dei cittadini indiani che una volta utilizzavano TikTok rimangono ancora ampiamente accessibili ai dipendenti della ByteDance, azienda sviluppatrice dell'app di proprietà cinese e alla sua società madre con sede a Pechino.

TV9, il presidente di Federprivacy alla trasmissione 9X5

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