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Federprivacy

Federprivacy è la principale associazione di riferimento in Italia dei professionisti della privacy e della protezione dei dati, iscritta presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MISE) ai sensi della Legge 4/2013. Email: [email protected] 

Si incontrano il 16 novembre a Palazzo Madama giuristi ed esperti della materia per affrontare i temi di Blockchain, cybersecurity, e intelligenza artificiale. Fulvio Sarzana: "Nuove tecnologie pongono al legislatore una seria riflessione su come regolamentare i nuovi istituti in relazione alla protezione dei dati personali". Bernardi: "La privacy nel settore dell’intelligenza artificiale e nell’Internet of Things sta diventando una vera e propria sfida". Presentato all'evento il nuovo libro patrocinato da Federprivacy

Un bambino che nasce oggi avrà in media 1300 foto o video postati sui social prima di compiere 13 anni. Lo afferma un report del Children Commissioner inglese, che presenta un decalogo per limitare la quantità dei dati in rete. "In media all'età di 13 anni i genitori hanno postato 1300 foto e video dei propri figli sui social - scrive Anne Longfield nella prefazione al rapporto.

Il condominio risponde delle carenze del sistema di sorveglianza se hanno facilitato il furto nel locale commerciale. Lo ha deciso il Tribunale di Latina, II sezione civile, nella sentenza del 20 settembre 2018.

Gli attacchi informatici sono la prima minaccia percepita dalle imprese in Europa, nell'Estremo Oriente e in Nord America, mentre in Italia il rischio numero uno e' rappresentato dal fallimento delle banche. E' quanto emerge dal rapporto del World Economic Forum sui 'Rischi Regionali nel fare business', svolto dal Wef interrogando 12.000 dirigenti delle 8 principali aree regionali mondiali.

Se il social network non collabora nell’identificazione dell’autore del reato, le indagini devono essere approfondite per individuare chi ha scritto il post. La battaglia contro il diniego delle autorità statunitensi di fornire gli indirizzi IP degli iscritti ai social network parte dalla Cassazione che con la sentenza 42630/2018 ha imposto ai giudici nazionali di motivare adeguatamente le ragioni dell’archiviazione a carico del presunto autore della diffamazione on line.

Cresce il fenomeno della "addressable tv" negli USA con un incremento del 79% in un solo anno, e anche in Europa sono già 44 milioni le smart tv abilitate a ricevere pubblicità mirata sulla base della segmentazione degli spettatori e su gusti e preferenze degli utenti. Allarme privacy e diritti fondamentali dell'individuo con un articolo del presidente di Federprivacy: "Con tecnologie basate su algoritmi e analisi dei comportamenti utilizzate gli spot su misura in televisione, rischi di discriminazione, condizionamento delle opinioni personali, e sulla protezione dei dati personali."

È una lista per stoppare la pubblicità cartacea in buca. Si chiama registro pubblico delle opposizioni. C'era già dal 2010 per bloccare le telefonate promozionali indesiderate. Ora il sistema viene esteso alla posta cartacea. E gli utenti possono opporsi anche all'invio della pubblicità agli indirizzi postali presenti negli elenchi telefonici. Il governo ha, infatti, approvato il 25 ottobre scorso, in via definitiva, il regolamento che estende l'opt out alla pubblicità cartacea e ne stabilisce le modalità tecniche di iscrizione degli abbonati e gli obblighi di consultazione degli operatori di telemarketing.

Possibile inviare comunicazioni commerciali senza bisogno del consenso a indirizzi e-mail raccolti durante la vendita diretta di prodotti o servizi. Il chiarimento arriva da Maurizio Pellegrini, responsabile del registro pubblico delle opposizioni, che in questa intervista a ItaliaOggi Sette spiega le novità attuate (registro delle opposizioni per il marketing cartaceo) e quelle in itinere (revoca universale del consenso a ricevere telefonate pubblicitarie). In ogni caso, anche dopo la riforma europea della privacy (con il regolamento 2016/679, noto come Gdpr), il soft spam è salvo.

La privacy per le p.a. è diventata un gran pasticciaccio. Il nuovo codice della privacy ha spinto gli enti pubblici in una strettoia: per trattare i dati (quelli diversi da quelli sensibili, genetici e biometrici), secondo il dlgs 101/2018, le pubbliche amministrazioni devono basarsi, sempre e solo, su una norma di legge o di regolamento. Nella vecchia versione del codice della privacy (n. 196/2003), invece, per i trattamenti dei dati diversi da quelli sensibili, e al di fuori di comunicazioni e diffusioni, non era necessaria una specifica norma di legge o di regolamento, essendo sufficiente che l'attività rientrasse nelle funzioni istituzionali.

Un'inchiesta del dipartimento dell'Interno americano ha scoperto che un dipendente federale del servizio geologico (Us Geological Survey), il cui nome è rimasto coperto dall'anonimato, ha utilizzato il computer governativo per navigare su 9mila pagine web di siti porno, infettando così la rete dell'amministrazione americana con malware - che rubano informazioni sensibili - provenienti dalla Russsia. I tecnici del dipartimento hanno subito ammonito l'agenzia: "Innalzate i protocolli di sicurezza, le nostre reti sono state colpite".

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