World Economic Forum, cyber attack hacker primo rischio globale
Gli attacchi informatici sono la prima minaccia percepita dalle imprese in Europa, nell'Estremo Oriente e in Nord America, mentre in Italia il rischio numero uno e' rappresentato dal fallimento delle banche. E' quanto emerge dal rapporto del World Economic Forum sui 'Rischi Regionali nel fare business', svolto dal Wef interrogando 12.000 dirigenti delle 8 principali aree regionali mondiali.
Dall'indagine emerge che la percezione dei rischi varia molto a seconda delle regioni prese in considerazione, con la disoccupazione, il fallimento della governance nazionale e gli shock dei prezzi dell'energia considerati tra le principali preoccupazioni dai dirigenti di varie regioni. Piu' nel dettaglio i cyber-attack rappresentano il rischio numero uno in Europa, Estremo Oriente e Nord America. Il fallimento della governance nazionale e cioe' il costo delle tensioni politiche e' al primo posto in America Latina e in Asia meridionale.
Nelle regioni ricche di energia dell'Eurasia, del Medio Oriente e del Nord Africa, gli shock dei prezzi dell'energia sono stati classificati come il principale rischio per il business. E la disoccupazione e' stata percepita come il rischio maggiore per fare affari nell'Africa sub-sahariana, ma anche i Paesi avanzati come la Francia e la Spagna.
In Europa la situazione e' variegata. Gli attacchi informatici" sono il pericolo numero uno in Germania e nel Regno Unito. In Francia il primo problema e' rappresentato da disoccupazione e sottoccupazione. E in Italia, la principale minaccia e' quella che viene da un possibile fallimento del "meccanismo finanziario o delle istituzioni" cioe' delle singole banche. In particolare il Wef avverte che la voce "fallimento finanziario", riguardante il meccanismo complessivo o le singole istituzioni, che nei 18 Paesi europei si piazza al quinto posto tra i rischi percepiti dalle imprese, in Italia balza al primo posto, a dimostrazione di un "residuo nervosismo post crisi" riguardante la salute del settore finanziario italiano.Piu' in generale in Italia il secondo rischio maggiormente percepito dalle imprese e' quello delle "catastrofi naturali", al terzo posto c'e' il rischio di un fallimento della governance nazionale, legato alle tensioni politiche, al quarto posto c'e' quella di una bolla finanziaria, e al quinto posto quello di un attacco terroristico.
Nei 39 Paesi europei presi in considerazione dalla ricerca invece, al secondo posto, dietro al timore di un cyber attack, c'e' il rischio di una bolla finanziaria, che e' al primo posto nella Repubblica Ceca, in Slovacchia e in Ungheria e pesa parecchio anche nei paesi dell'Eurozona, dove la decisione della Bce di avviare acquisti di asset su larga scala nel 2015, col Qe, crea la preoccupazione potenziale che gli acquisti di obbligazioni delle banche centrali possano aver gonfiato artificialmente il valore di molti asset, aumentando la prospettiva di brusche correzioni, quando la politica monetaria diventera' meno accomodante. Negli altri due principali Paesi europei, la Germania e la Francia, i rischi percepiti dalle imprese sono molto diversi tra loro. In Germania, subito dopo il rischio di attacchi informatici, le imprese temono i furti e le frodi informatiche, i conflitti interstatali, la bolla finanziaria e gli attacchi terroristici. In Francia invece, dietro alla disoccupazione, troviamo il rischio di attacchi terroristici, quello dei cyber attack e la bolla finanziaria. In Spagna invece, la minaccia numero uno e' la disoccupazione, come in Francia, seguita dalla bolla finanziaria, dal fallimento della pianificazione urbanistica, dal cattivo uso delle tecnologie e dal fallimento della governance nazionale.
Fonte: Affaritaliani.it