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Michele Iaselli

Coordinatore del Comitato Scientifico di Federprivacy. Avvocato, docente di logica ed informatica giuridica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Docente a contratto di informatica giuridica presso LUISS - dipartimento di giurisprudenza. Specializzato presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II in "Tecniche e Metodologie informatiche giuridiche". Presidente dell’Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy. Funzionario del Ministero della Difesa - Twitter: @miasell

URL del sito web: http://www.micheleiaselli.it

Come noto la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) si è pronunciata lo scorso 16 luglio (c.d. “Sentenza Schrems II”) in merito al regime di trasferimento dei dati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti invalidando la decisione di adeguatezza del "Privacy Shield, adottata nel 2016 dalla Commissione europea in seguito alla decadenza dell'accordo "Safe Harbor".

Come noto il nostro legislatore con la recente conversione in legge n. 12/2019, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione all’art. 8-ter ha cercato di disciplinare le tecnologie basate sui registri distribuiti ed in particolare gli smart contract. Questi ultimi vengono intesi come programmi per elaboratore che operano su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o più parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse.

Con riferimento al trattamento dei dati personali in ambito lavorativo va precisato che il 14 marzo 2020 è stato sottoscritto il protocollo di sicurezza anti-contagio adottato ai sensi dell’art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020, integrato dal più recente protocollo del 24 aprile 2020. Come noto il documento è stato realizzato per agevolare gli enti e le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, ovverosia Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro, ma contiene importanti disposizioni anche in materia di privacy.

Martedì, 05 Maggio 2020 15:27

Le insidie della rete ai tempi del Covid-19

L’emergenza sanitaria da Covid-19, che porta molte più persone e per molto più tempo ad essere connesse online e ad utilizzare dispositivi digitali, sta inevitabilmente esponendo sempre di più gli utenti alle continue insidie della Rete. Quando si parla di attacchi provenienti dal Web non si può fare a meno di pensare ai virus, ma vedremo che non sono gli unici pericoli e tra l’altro non sono tutti uguali.

Come noto di recente il Cert-PA dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha elaborato undici semplici raccomandazioni rivolte ai dipendenti pubblici che hanno adottato la modalità di lavoro agile per aiutarli a utilizzare al meglio e in sicurezza i propri dispositivi personali: pc, smartphone, tablet.

Il principio della privacy by design richiede che la tutela dei diritti e delle libertà degli interessati con riguardo al trattamento dei dati personali comporti l'attuazione di adeguate misure tecniche e organizzative al momento sia della progettazione che dell'esecuzione del trattamento stesso, onde garantire il rispetto delle disposizioni del Regolamento UE 2016/679.

La Commissione europea ha annunciato che il 19 febbraio verrà pubblicato il Libro bianco sull'Intelligenza artificiale, di cui una parte, quella riguardante la moratoria sul riconoscimento facciale, ha avuto ampia eco. Ma sono principalmente le questioni etiche dell'IA e quelle inerenti la protezione dei dati personali ad essere al centro dell'attenzione.

Le recenti notizie relative ad attività di phishing su utenze NoiPA ed alla effettiva rilevazione di limitati e circoscritti casi (15 su un totale di oltre due milioni di amministrati) di modifiche dell’IBAN non confermati dal dipendente beneficiario hanno indubbiamente generato un grande allarme sociale richiamando l’attenzione, ancora una volta, alle problematiche di sicurezza che nell’ambito informatico sono continue, specie con riferimento alla pubblica amministrazione.

Negli ultimi tempi la tecnologia ha fatto davvero passi da gigante ed ormai sta cambiando progressivamente il nostro modo di lavorare, di interagire e quindi di vivere nella nostra società grazie all’avvento di sofisticati dispositivi tecnologici che sfruttano le innumerevoli potenzialità che li contraddistinguono. Indubbiamente negli ultimi tempi il settore dei trasporti è tra i più interessati sul fronte dell’innovazione tecnologica, tant’è vero che si parla sempre di più di trasporto intelligente, obiettivo fondamentale anche dell’agenda digitale europea.

Giovedì, 07 Novembre 2019 14:25

RPA: una nuova sfida in tema di sicurezza

Per RPA (Robotic Process Automation) si intende l’insieme delle tecnologie software che permettono l’automazione di processi operativi che possono eseguire in modo automatico attività effettuate da operatori umani in base a regole definite imitandone il comportamento ed interagendo con gli applicativi informatici esattamente nello stesso modo degli operatori. Tale tecnologia permette di approcciare il tema dell’automazione e dell’integrazione dei sistemi in modo sicuramente più facile, meno costoso e meno invasivo rispetto allo sviluppo di applicazioni tradizionali.

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Il presidente di Federprivacy al TG1 Rai

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