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Lo sviluppo della robotica e le implicazioni in tema di sicurezza dei dati personali

L'umanità, ormai, si trova sulla soglia di un'era nella quale robot, bot, androidi e altre manifestazioni dell'intelligenza artificiale (AI) sembrano sul punto di lanciare una nuova rivoluzione industriale, suscettibile di toccare tutti gli strati sociali, rendendo imprescindibile che la legislazione ne consideri tutte le implicazioni. La robotica, in particolare, è un settore disciplinare che ha per oggetto lo studio e la realizzazione di robot, e le loro applicazioni pratiche nelle attività di produzione industriale e di ricerca scientifica e tecnologica.

Robotica e protezione dati sono imprescindibili

La robotica si è sviluppata secondo tre filoni principali: lo sviluppo della tecnologia costruttiva, lo sviluppo della capacità di ragionamento, l'integrazione con l'ambiente operativo.
La tecnologia costruttiva dei robot si è evoluta grazie sia ai materiali utilizzati (più leggeri, robusti e, ove richiesto, flessibili) sia agli attuatori (più potenti, leggeri e veloci); tale evoluzione consente una rapidità e una precisione di movimento molto superiori a quelle dei robot della generazione precedente.

La capacità di ragionamento, grazie agli sviluppi degli elaboratori (più in generale dei sistemi informatici e, in particolare, delle tecniche dell'intelligenza artificiale), è aumentata di alcuni ordini di grandezza; tale evoluzione consente l'esecuzione di azioni complesse in ambienti anche molto articolati, con la presenza congiunta di macchine e uomini.

L’introduzione della robotica, su larga scala, creerà inevitabilmente non pochi problemi dal punto di vista sia etico che giuridico poiché normative eccessivamente rigide potrebbero soffocare l'innovazione, ma la mancanza di chiarezza giuridica lascerebbe tutti gli operatori nel buio.

Si pensi, ad esempio, ai sistemi bionici umani, cioè ad una serie di tecnologie (che vanno da protesi bioniche a esoscheletri alle protesi del corpo alle interfacce cervello-computer), che consentirà di ripristinare le funzioni corporee perse e alla fine superare diversi tipi di disabilità, la cui distribuzione, però, pone problemi più generali per quanto riguarda l'impatto sulle nozioni di natura umana, identità, normalità, disabilità, ed i corrispondenti effetti giuridici.

Un contesto normativo trasparente, è visto come un elemento chiave per lo sviluppo della robotica e di sistemi autonomi di mercato, in cui prodotti e servizi possono essere distribuiti senza problemi.

C’è il forte timore da parte di molti che una legislazione prematura ed invadente possa ostacolare il progresso scientifico ed annullare potenziali vantaggi o peggio ancora causare inefficienze economiche o altro.

Allo stesso tempo, in qualche modo paradossalmente, si ammette che la mancanza di un ambiente giuridico affidabile e sicuro possa ugualmente ostacolare l'innovazione tecnologica. Tale difficile situazione mina sicuramente la certezza del diritto ed induce la gente ad agire in un settore ambiguo in cui i diritti e le responsabilità non sono preventivamente individuabili.

Indubbiamente un intervento normativo si renderà necessario quanto meno per ottenere un quadro giuridico che sia in grado di supportare un costante progresso scientifico senza mai porsi come ostacolo allo sviluppo tecnologico.

Michele Iaselli, Coordinatore Comitato Scientifico di Federprivacy

(Nella foto: Michele Iaselli, avvocato esperto di protezione dati  e Coordinatore del Comitato Scientifico di Federprivacy)

Leggi e regolamenti nel settore della robotica saranno fondamentali anche per consentire un effettivo sviluppo di un mercato competitivo. L'ambizione dell'Unione europea di promuovere l'innovazione nel mercato interno fa della robotica un settore strategico, a cui le istituzioni europee stanno dedicando una notevole attenzione. Allo stesso tempo la ricerca e la produzione industriale nel campo della robotica devono crescere in linea con l'obiettivo complementare, che è sancito dalla politica europea, di affermarsi come uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Gli obiettivi concorrenti di proteggere i consumatori e più in generale gli utenti finali da effetti pregiudizievoli promuovendo contemporaneamente l'innovazione devono quindi diventare propri del legislatore. A questo proposito, il sistema normativo più efficace deve combinare più strumenti: norme giuridiche, norme e standard tecnici, codici di condotta e best practices. In questo modo sarà possibile garantire la certezza, la flessibilità, la precisione ed anche l'interpretazione più corretta di fronte a determinati dubbi.

Al di là dei problemi etici l'uso dei robot potrebbe far nascere maggiori problemi anche in tema di sicurezza e di privacy. Si pensi, ad esempio, ad un robot dedito al monitoraggio dei parametri clinico-medici di un anziano ed alla loro trasmissione all’ospedale o al medico in tempo reale, che diventerà naturalmente rilevante anche dal punto di vista della tutela della privacy e dovrà a questo scopo essere protetto.

In tal caso appare evidente l’importanza dell’approccio tipico della privacy by design già disciplinata dall'art. 25 del Regolamento UE 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016.

In virtù di tale principio è necessario che la protezione dei dati sia integrata nell'intero ciclo di vita della tecnologia, dalla primissima fase di progettazione fino alla sua ultima distribuzione, all'utilizzo e all'eliminazione finale.

Naturalmente nel settore specifico della robotica tutto dovrà essere disciplinato senza compromettere il concetto di intelligenza open source, l’intelligenza globale di tutte le macchine custodita nel cloud, da cui ciascun umanoide potrà attingere le esperienze e le capacità di cui ha bisogno.

Il cloud computing, quindi, diventerà uno strumento fondamentale nel campo della robotica, rappresenterà la “memoria” dei robot risolvendo uno dei problemi più spinosi del settore e cioè quello della capacità di immagazzinamento dei dati di un umanoide.

Assume, quindi, grande rilevanza il problema della sicurezza del sistema informatico contro potenziali attacchi esterni che inviano comandi non autorizzati al robot o ne danneggiano il sistema operativo.

Queste considerazioni tratteggiano sommariamente le ragioni di ordine tecnico e socio-economico che rendono cruciali i temi della sicurezza e della responsabilità nell'analisi giuridica della robotica.

La preoccupazione verso la fissazione di standard elevati di safety e per una chiara definizione delle regole sull'attribuzione della responsabilità dipende anzitutto dalle caratteristiche della robotica di servizio, destinata a generare forme di stretta interazione uomo-macchina e con ciò a moltiplicare esponenzialmente le occasioni di danno. 

Note sull'Autore

Michele Iaselli Michele Iaselli

Coordinatore del Comitato Scientifico di Federprivacy. Avvocato, docente di logica ed informatica giuridica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Docente a contratto di informatica giuridica presso LUISS - dipartimento di giurisprudenza. Specializzato presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II in "Tecniche e Metodologie informatiche giuridiche". Presidente dell’Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy. Funzionario del Ministero della Difesa - Twitter: @miasell

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