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Sì del Garante Privacy al recepimento della direttiva UE sul whistleblowing
Parere favorevole del Garante privacy sullo schema di decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, la cd. direttiva whistleblowing.
Sistemi di whistleblowing alla prova della privacy per evitare le sanzioni del Garante
Le imprese che intendono implementare sistemi informativi per la gestione del whistleblowing devono rispettare il quadro normativo vigente in tema di privacy. Il Garante della privacy, infatti, nell'ambito dello svolgimento di un ciclo di attività ispettive, ha sanzionato un'azienda ospedaliera ed il fornitore del servizio informativo per non aver rispettato gli obblighi di riservatezza posti a tutela dei lavoratori che, durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, effettuino segnalazioni di condotte illecite.
Tutelato il whistleblower che divulga notizie di interesse pubblico
La lotta all’evasione e l’obiettivo dell’equità fiscale sono questioni di interesse pubblico. Pertanto, il whistleblower che divulga informazioni fiscali in suo possesso per il lavoro da lui svolto gode della protezione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, anche se consegna a un giornalista documenti sui quali era tenuto al segreto professionale. L’interesse pubblico su notizie di ambito generale, come quelle sulle pratiche fiscali delle società multinazionali, infatti, prevale sugli obblighi di confidenzialità. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo rafforzando in modo netto, nell’ambito della vicenda Luxleaks, la tutela dei whistleblower (sentenza della Grande camera, Halet contro Lussemburgo, ricorso 21884/18, depositata il 14 febbraio 2023).
Viola la privacy chi abusa del whistleblowing per fare gossip
Viola la privacy chi abusa delle tutele per il whistleblowing per propalare indiscrezioni o vociferazioni scarsamente attendibili. È questo il monito del Garante della privacy (provvedimento n. 304 del 6 luglio 2023), che ha rilasciato parere favorevole sullo schema di linee guida dell'Anac ad oggetto la disciplina attuativa del d.lgs. 24/2023, relativo alle segnalazioni di illeciti all'interno delle aziende e degli enti pubblici.
Whistleblowing allargato nel privato e con segnalazioni anche esterne
Whistleblowing con segnalazioni anche esterne e indirizzate all’Anac. E con estensione anche nel privato. Questi due dei principali punti contenuti nel decreto legislativo che recepisce nel nostro ordinamento la direttiva comunitaria 2019/1937. Il provvedimento, approvato dal consiglio dei ministri, è ora all’esame del Parlamento per i pareri.
Whistleblowing e sindacati: istruzioni per l’uso
Il termine whistleblower (“colui che soffia il fischietto”), originario degli USA, definisce la persona che denuncia attività illecite all’organizzazione (e sue controparti) presso cui opera che ne sarebbe affetta. Come riportato sul sito del Ministero della Giustizia, un tale tipo di segnalazione, endogena al sistema, può essere assimilate a un meccanismo di protezione interno all’apparato organizzativo: insomma, una sorta di agente immunitario contro l’azione patologica di alcuni elementi corrosivi della fisiologia organizzativa.
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Whistleblowing senza privacy: Garante sanziona ospedale e società informatica che gestiva il servizio
PA e imprese devono prestare la massima attenzione nell’impostazione e gestione dei sistemi di whistleblowing, garantendo la massima riservatezza dei dipendenti e delle altre persone che presentano segnalazioni di condotte illecite. Lo ha ribadito il Garante per la privacy che ha sanzionato un’azienda ospedaliera e la società informatica che gestiva il servizio per denunciare presunte attività corruttive o altri comportamenti illeciti all’interno dell’ente.
Whistleblowing, canali sicuri nelle aziende oltre i 50 dipendenti
Il 26 novembre 2019 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Europea la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, n. 1937/0/201 , riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione, in tema quindi di whistleblowing. Di particolare importanza, si rivelano le disposizioni della Direttiva che contemplano:
Whistleblowing, cosa cambia con l'implementazione della Direttiva UE 2019/1937
Il 23 ottobre 2019 l'UE ha emanato la Direttiva 2019/1937 (di seguito la "Direttiva") sulla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione. Entro il 17 dicembre 2021 l'Italia dovrà implementare la Direttiva rendendola, così, applicabile alle società con almeno 250 lavoratori (mentre per le imprese con più di 50 dipendenti e meno di 250 le norme potranno entrare in vigore entro il 17 dicembre 2023).
Whistleblowing, dal 15 luglio in vigore le nuove regole per le grandi aziende
Mancano pochi giorni all'entrata in vigore (15 luglio 2023) del dlgs. n.24/2023, che dà attuazione alla direttiva (Ue) 2019/1937 in materia di whistleblowing, fatto salvo il termine più ampio del 17 dicembre 2023 per i soggetti del settore privato che abbiano impiegato fino a 249 lavoratori nell'ultimo anno.