Scatta il reato di truffa aggravata dal furto di identità digitale per chi sottrae fondi dall’home banking
Scatta il reato di “frode informatica” con l’aggravante del “furto di identità digitale” (punito da due a sei anni) per chi sottrae fondi dall’home banking di una terza persona, qualsiasi sia il mezzo utilizzato per l’accesso: pin, chiavetta ecc. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, sentenza n. 13559/2024, affermando che la nozione di “identità digitale” non può essere limitata alle sole procedure di validazione della Pa (Spid; CIE; firma digitale) ma si estende anche al settore privato, ed in particolare a quello del credito al consumo.
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